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Prospettive della wedding industry in Toscana ai tempi del Coronavirus

Nel primo appuntamento è stato ospite Tommaso Corsini, Direttore & Co-Fondatore Corsini Events Group che ha conversato con Carlotta Ferrari, Destination Florence CVB e Tuscany For Weddings

Un’opportunità di confronto e crescita pensata per la community di soci e partner ma anche per coloro che desiderano rimanere aggiornati sui trend di settore e scenari per il futuro del mercato turistico. I webinar di Convention Bureau Destination Florence sono conversazioni con esperti del settore, operatori locali ed internazionali, istituzioni pubbliche, case history aziendali e molto altro. "Destination Wedding: stato attuale dell'industria e prospettive future" è il titolo del webinar dedicato approfondimenti tematici su MICE, Wedding e Turismo Leiusure organizzato da Convention Bureau Destination Florence diretto da Carlotta Ferrari, che ha conversato con Tommaso Corsini, Direttore & Co-Fondatore Corsini Events Group.

TOMMASO CORSINI L’altissima percentuale di cancellazioni di aprile pari al 75 %, porta al quasi completo annullamento della produttività del comparto degli eventi nell’anno 2020.  Il posticipo nel secondo semestre del 2020 riguarda per lo più il mercato interno, mentre per quanto riguarda il mercato estero si parla di posticipo nel 2021. Buona parte del mercato internazionale sta chiedendo la riprogrammazione nel 2021. Quando si parla di destination wedding si tirano in ballo delle dinamiche private molto importanti per le quali, da un lato gli sposti sono molto affezionati all’ evento che devono fare per cui cercano di rimandare, mentre dal un punto di vista delle aziende si è più propensi a riprogrammare da settembre. Ancora oggi non è chiara di come sia la situazione, nessuno ha ancora il bandolo della matassa. La realtà è che non sappiamo come reagirà il sistema sanitario, non sappiamo come reagirà il sistema aeroportuale, ancora non sappiamo se ci sarà un così detto effetto rimbalzo e quindi la ripresa possa essere tanto rapida quanto il lockdown, cosa difficilmente realizzabile ma chiaramente auspicabile, oppure se ci saranno delle gradualità di ripresa. Il mio appello oggi è quello di non credere ai tanti “esperti”che parlano nelle televisioni, ma leggere con attenzione i decreti che vengono pubblicati e quindi attenersi a disposizioni specifiche.

CARLOTTA FERRARI  La programmazione è una problematica che riguarda tutto il mondo degli eventi e quindi stiamo tutti a gran voce chiedendo quali saranno le modalità in cui potremo tornare ad incontrarci per avere delle informazioni certe affinché tutti noi possiamo iniziare a programmare proprio perché, tra gli aspetti positivi del nostro mestiere, c’è la pianificazione. Ma non è possibile farlo senza sapere come potremo di nuovo stare tutti insieme all’interno di una sala o di un giardino. Questo impatta in particolar modo sulla riprogrammazione  nel 2020, ma anche in parte nel 2021. Proprio per questo abbiamo chiesto agli operatori del settore quale percentuale di eventi siano stati rimandati nel 2021. Ne è uscito fuori che una alta percentuale di eventi è stata rimandata al 2021 da parte soprattutto degli americani e dei Paesi più lontani. E' positivo che molti eventi siano stati solo posticipati e non cancellati

TOMMASO CORSINI Il 2020 per noi si prospettava come una ottima annata, sia come wedding che come eventi corporate. Ovviamente la prima regola nel nostro team che ci siamo imposti è quella di non perdere un cliente contrattualizzato e questo, da parte delle agenzie è una responsabilità fuori dal comune perché si crea un rapporto one to one, un rapporto di fiducia. Da questo rapporto di fiducia bisogna basare quella che è la ripartenza di tutto quanto il comparto, sia per il 2020 che per il 2021. La migliore pubblicità possibile è il passaparola. Comportandosi in maniera etica e trasparente è il modo migliore per cercare di migliorare in questa situazione disastrosa il rapporto con il cliente e quindi tenerlo sul territorio.

CARLOTTA FERRARI La perdita globale che si prevede per il 2020 è che, oltre a vedere la cancellazione di eventi programmati, mancheranno anche le richieste last minute che possono essere non solo wedding ma anche eventi ad essi collegati. In questo caso la perdita è stimata tra il 50 e il 75 % mentre per la metà dei fornitori arriva a superare il 75 % del fatturato. Questi sono dati abbastanza allarmanti che ci portano alle seguenti conseguenze: la cancellazione del 75% degli eventi in programma impatterà moltissimo per le previsioni dei prossimi 3 anni. Di conseguenza ci saranno, purtroppo, tanti ridimensionamenti anche sull’organico. Ringrazio il Centro Studi Turistici che ci ha supportato nella realizzazione dell’indagine.

TOMMASO CORSINI  Una stragrande maggioranza delle location più tipiche del comparto wedding sono dimore storiche spesso possedute da privati che però, purtroppo, sono accatastate come dimore di lusso e quindi escluse dal Decreto Cura Italia che prevedere delle misure tampone per le imprese. Paradossalmente, se un privato ha dovuto rifare il tetto di una dimora storica e recentemente ha dovuto accendere un finanziamento per farlo, consapevole che tale finanziamento poteva essere facilmente ripagato dall’attività di eventi della struttura stessa, adesso si trova a non poter usufruire della moratoria a causa della natura di lusso di questa struttura. Per chi è in questa posizioni è una assurdità. Coloro che sono proprietari di dimore storiche non sono dei privilegiati ma si trovano ad essere i custodi di immensi patrimoni artistici che hanno necessità continua di manutenzioni e ristrutturazioni, oltretutto avendo anche la responsabilità penale se tali beni non sono stati correttamente mantenuti e conservati.  La realtà oggi è particolarmente difficile. Il mercato è obiettivamente in crisi. Non sappiamo se questo comparto riuscirà a ripartire. Sicuramente non a queste condizioni fiscali ed economiche e non a queste condizioni di protezione del lavoro. Il nostro è un comparto che non ha praticamente un contratto nazionale, in quanto si appoggia ad altri contratti nazionali che naturalmente lavorano su altre logiche. Il nostro comparto non ha rappresentativa sindacale nei confronti delle istituzioni. E' un settore che fino a tre settimane fa viveva in una relativa agiatezza. Oggi, passato quasi un mese, possiamo dire di aver perso oltre la metà delle richieste. La crisi economica mondiale che sta per invadere tutto quanto il comparto non aiuterà a ripartire. Per le istituzioni il nostro comparto è quasi pressoché inesistente. La wedding industry è essenzialmente un mercato disaggregato dal momento che non è un mercato che si riunisce sulla base di un input produttivo ma si riunisce su un output , cioè sulla base del prodotto finale. Siamo tutti accomunati dal fatto che facciamo matrimoni, siamo tutti accomunati dal fatto che facciamo eventi privati.  Queste produttività, essendo riunite sulla base del prodotto finale dell’output lavorano sulla stessa base di logiche commerciali. Non vengono quindi rappresentate in altre dinamiche produttive del Paese di tipo lobbistico e sindacale. Questo è il motivo per cui ritengo che sia assolutamente essenziale che il mercato degli eventi e dei matrimoni si possa riunire per essere rappresentato in maniera unitaria sul tutto il territorio nazionale da un'unica associazione di categoria che possa fare questo lavoro. Per quanto riguarda la ripartenza, le associazioni di categoria devono fare il loro ruolo lobbistico sindacale e i Convention Bureau essere sostenuti e rafforzati per collaborare con le istituzioni grazie a nuove strategie comunicative. La cosa importante è che vengano messi da parte i personalismi affinché ci si unisca per rafforzare il sistema di rappresentanza sindacale e promo commerciale del nostro comparto.

 

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