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Angelo Maria Perrino

Sarkozy, nuovo interrogatorio sui fondi da Gheddafi. E spunta il Calvi libico

L'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, si è nuovamente presentato alla polizia giudiziaria di Nanterre per essere interrogato

Sarkozy, nuovo interrogatorio sui fondi da Gheddafi. E spunta il Calvi libico

Francia: fondi libici, nuovo interrogatorio per Sarkozy

L'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, si è nuovamente presentato alla polizia giudiziaria di Nanterre per essere interrogato in merito alle accuse di finanziamenti libici alla sua campagna del 2007. L'ex inquilino dell'Eliseo, dopo il fermo di ieri, era tornato a casa a Parigi a tarda notte per ripresentarsi stamane agli investigatori. La sua custodia è ripresa alle 8 di questa mattina.

Sarkozy, guerra in Libia per coprire gli illeciti?

E ovviamente emergono tanti dubbi sulla vicenda. C'è persino chi parla della guerra in Libia voluta proprio da Sarkozy come una strategia per coprire gli illeciti. Ed emerge un'altra oscura vicenda. La sera del 28 aprile 2012 Shukri Ghanem e' a cena con la sua famiglia nell'appartamento viennese dove vive ormai da un anno. Era stato tra i primi alti funzionari di Tripoli ad abbandonare la Libia quando, nella primavera del 2011, le forze della Nato iniziarono a bombardare il Paese nordafricano a sostegno dei ribelli in lotta per rovesciare il presidente Muammar Gheddafi. Ghanem non era un gerarca qualsiasi. Nominato primo ministro nel 2003, nel 2006 fu scelto per guidare la Noc, la compagnia petrolifera di Stato che gestiva le enormi riserve energetiche della Libia. Un incarico che Ghanem mantenne fino al 16 maggio 2011, quando abbandono' una nave che affondava, fuggendo prima a Roma e poi nella capitale austriaca, dove inizio' una seconda vita come consulente. Sulla carta, Ghanem aveva abbandonato Gheddafi per sostenere, dall'estero, i suoi oppositori. Ma il nuovo esecutivo libico, insediatosi dopo l'assassinio del Colonnello, ucciso mentre fuggiva verso la sua Sirte (poi diventata bastione dell'Isis sul Mediterraneo), non si fida di lui: troppo stretti i suoi legami con la famiglia Gheddafi, in particolare con il secondo figlio del presidente, Saif al-Islam, che insieme a Ghanem aveva cercato di spingere il Paese verso riforme che lo avvicinassero all'Occidente. Proprio l'incerto destino del Paese fu l'argomento della sua ultima conversazione con i familiari, racconta una delle figlie che, destatasi la mattina dopo, non trovo' in casa il genitore. Poche ore dopo, il cadavere di Shukri Ghanem venne trovato galleggiare, vestito di tutto punto, nelle acque del Danubio, non distante dal suo appartamento. Non ci sono apparenti segni di violenza, ne' altri indizi che possano provare che l'uomo sia stato gettato nel fiume da qualcuno, sebbene la polizia in un primo momento avesse aperto un'indagine per omicidio. L'autopsia non trova nel sangue di Ghanem tracce di alcol o farmaci. Si sa solo che e' annegato e che la morte risale a prima delle 5 del mattino. Un suicidio? Un assassinio? Una caduta seguita a un malore? Quasi sette anni dopo, non lo sa ancora nessuno. Ritenere che possa non essersi trattato di un incidente e', pero', tutt'altro che ardito. Ghanem lasciava molti nemici in patria, tra i lealisti come nel nuovo governo libico, che in quelle settimane stava lavorando con l'Interpol a un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti (cattiva gestione delle risorse di idrocarburi il capo d'accusa ufficiale). Ma anche in Francia c'e' chi potrebbe averlo voluto morto. 

L'affaire Ghanem, il 'Calvi' libico morto nel 2012

Il 27 settembre 2016 Mediapart, testata francese specializzata in giornalismo d'inchiesta, pubblica una rivelazione clamorosa, che anticipa parte delle imputazioni che porteranno al fermo di Nicolas Sarkozy. Quel 28 aprile 2012, annuncia Mediapart, nel Danubio non fu trovato solo il corpo di Ghanem ma anche un'agendina che dettagliava tre pagamenti alla campagna elettorale di Sarkozy giunti nel 2007 da funzionari del governo libico, per un totale di 6,5 milioni di euro. I documenti vengono girati al procuratore Serge Tournaire, il magistrato responsabile dell'inchiesta che ha portato al fermo dell'ex presidente francese, che ne verifica l'autenticita'. I legali di Sarkozy ora non possono piu' sostenere che le prove di finanziamenti libici a favore del loro assistito sono contraffatte. Secondo Mediapart, Ghanem cita un vertice del 29 aprile 2007 nel quale Bashir Saleh, un membro dello staff di Gheddafi (ferito per misteriosi motivi l'1 marzo scorso a Johannesburg), aveva affermato di aver versato un milione e mezzo di euro a Sarkozy. Un'altra tranche da 3 milioni sarebbe stata saldata direttamente da Saif al-Islam, mentre gli altri due milioni sarebbero stati versati dal capo dei servizi segreti libici, Abdullah Senussi. Rivelazioni che si aggiungono a quelle dell'uomo d'affari franco-libanese Ziad Takieddine, che ha affermato di aver trasportato valigie piene di contanti direttamente al ministero degli Interni francese in tre occasioni, dal novembre 2006 al gennaio 2007. Perche' Ghanem aveva quei preziosi appunti con se' nel giorno della sua morte? E perche' non sono stati trovati addosso a lui? L'inchiesta di Tournaire potrebbe presto fare luce anche su questi interrogativi. Di certo non e' dietrologia supporre che possa essere stata quell'agendina a costare a Ghanem la vita. "Abbiamo finanziato noi la sua campagna elettorale e ne abbiamo le prove", tuono' Saif al-Islam Gheddafi, al quale Ghanem era molto vicino, mentre i bombardieri francesi iniziavano a martellare il suo Paese. Quelle prove ora ci sono. E tra esse ci sono gli appunti di Shukri Ghanem, ripescati da quelle acque nelle quali, forse, qualcuno sperava restassero.


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