Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Fca, Marchionne: "Da riforma fiscale meno oneri per 800 milioni di euro"

La conferenza stampa del Ceo di Fca Sergio Marchionne dal Salone di Detroit

Fca, Marchionne: "Da riforma fiscale meno oneri per 800 milioni di euro"

"Non ho bisogno più di nessuno". Dopo la chiusura di General Motors alle ripetute richieste di mettere assieme le piattaforme per generare quelle sinergie di costo che avrebbero creato il colosso mondiale dell'auto e spiazzato tutti i principali competitor, Sergio Marchionne ora delinea il futuro di Fca stand-alone.

Dal salone dell'auto di Detroit, il Ceo italo-canadese al suo ultimo anno alla guida del gruppo controllato dagli Agnelli prima di dedicarsi totalmente alla Ferrari, fa il punto sul business di Fca e lascia intravedere come si muoverà in futuro il gruppo. Linee di sviluppo che a metà anno il manager metterà nero su bianco nel nuovo piano industriale triennale che sarà portato a compimento dal suo successore. 

"Avevamo parlato di abuso di capitale, nessuno ci ha ascoltato: abbiamo intrapreso un'altra strada, decidendo di farcela da soli. Siamo alla pari degli altri: se abbiamo bisogno noi, ne hanno bisogno anche altri. Non ho bisogno di nessuno e di tutti", ha sottolineato Marchionne a proposito del futuro stand-alone di Fca, spiegando di avere predisposto il business "creando una realtà europea ed americana", area dove "ha grande fiducia nella macchina economica".

Il manager si è riferito sia al momento della congiuntura a stelle e strisce che continua a ridurre la disoccupazione, rafforzando la domanda interna del promettente mercato automobilistico sia alla riforma fiscale messa in cantiere da Donald Trump che grazie alla riduzione della corporate tax dal 35 al 21% consentirà ad Fca di liberare oneri fiscali per 800 milioni di euro. Intervento che ha permesso al Ceo di annunciare la scorsa settimana nuovi investimenti per un miliardo di dollari nell’impianto di Warren, in Michigan, per produrre la prossima generazione del Ram Heavy Duty e la distribuzione di un bonus di 2.000 dollari a circa 60.000 dipendenti negli Stati Uniti. 

Per quanto riguarda i prossimi mesi, ha spiegato Marchionne, in agenda ci sono subito la stesura delle strategie per l'Italia da completare entro giugno e "l'azzeramento del debito già nel secondo trimestre 2018, anticipando quindi la scadenza rispetto agli obiettivi. "Se riusciamo ad anticipare torniamo tra i buoni', ha detto.

Sulla corsa del titolo Fca che a Wall Street ha battuto tutti i concorrenti, il Ceo Fca ha spiegato che "il rally è dovuto a un adeguamento della valutazione delle azioni con il raggiungimento dei target" del piano industriale al 2018. "C'è stato un grandissimo lavoro sul raggiungimento degli obiettivi presentati nel 2014 con il piano. La maggior parte delle persone che erano presenti, sono uscite dalla presentazione non credendo fosse fattibile. Non ho alcuna indicazione negativa sul 2017, confermiamo i target del 2017 e del 2018". Marchionne ha escluso che ci siano qualcuno che stia comprando a piene mani il titolo perchè magari voglia poi fare la corte a Fca: "Ci sono metodi più facili per farci la corte".

 


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