Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Sesto S. Giovanni, Mirabelli: "Consentire festa del sacrificio dei musulmani"

Pd: "Il Comune non vieti la libertà di culto". Fi: nessun diritto negato. Lega: richiesta dei democratici è ridicola

Sesto S. Giovanni, Mirabelli: "Consentire festa del sacrificio dei musulmani"
franco mirabelli pd

SESTO S.GIOVANNI, MIRABELLI: "CONSENTIRE LA 'FESTA DEL SACRIFICIO'"

"Questa mattina abbiamo chiesto al ministero degli Interni e alla prefettura di intervenire con urgenza, per impedire che a Sesto San Giovanni l'amministrazione comunale privi una intera comunita' di un diritto fondamentale, come quello che garantisce la liberta' di culto e il suo esercizio a tutti i cittadini e a tutte le confessioni religiose". Lo afferma il senatore del Partito democratico, Franco Mirabelli.

"Dal 2010 la comunita' islamica di Sesto San Giovanni- sottolinea l'esponente Pd- ogni anno celebra la festa del sacrificio, senza alcun problema e senza alcuna tensione con una iniziativa presso il palazzetto dello Sport della citta'. Quest'anno la nuova amministrazione sestese, che sulla discriminazione verso gli islamici ha fondato gran parte della propria campagna elettorale, ha deciso di non concedere l'utilizzo dello spazio pubblico adducendo giustificazioni burocratiche evidentemente, strumentali, pretendendo il rispetto di una convenzione futura e non rispettando quella in essere. Credo che, senza un intervento delle istituzioni che richiami il sindaco di Sesto ai propri doveri e per ristabilire la legalita' e il rispetto dei diritti, si rischi di alimentare un clima di conflitto oltre che consumare una ingiustizia". "Per questo auspichiamo dal ministro e dal prefetto un intervento urgente che consenta la celebrazione che e' programmata per il 1 settembre", conclude Mirabelli.

FORZA ITALIA: NESSUN DIRITTO NEGATO A SESTO

"Non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare. A Sesto San Giovanni non viene negato il diritto di culto a nessuno. Ma, a differenza del passato, è stato deciso, come sarebbe dovuto accadere anche in precedenza, di agire nella legalità". Così il coordinamento cittadino di Forza Italia di Sesto San Giovanni interviene sulla polemica nata dalla decisione del sindaco Roberto Di Stefano di negare alla comunità islamica l'utilizzo del Palasesto per la festa del sacrificio. Il problema, si legge nella nota del coordinamento sestese di Forza Italia, è che "la comunità islamica ha chiesto di ottenere l'utilizzo del Palasesto, una struttura molto grande, non rispettando i tempi previsti dalla legge. E siccome in Italia, checché ne dica il Pd, la legge è uguale per tutti, è stato deciso di non applicare deroghe. Soprattutto nei confronti di chi, e anche questo il Pd sembra ignorarlo, ha dei debiti economici nei confronti dell'Amministrazione Comunale (per una cifra consistente di 320mila euro) e fa orecchie da mercante alle richieste di chiarimento che vengono rivolte dal Comune di Sesto, come i bilanci relativi alla nuova moschea visti i forti dubbi su finanziamenti dal Qatar come emerso nelle settimane precedenti. Ad oggi non sono stati ricevuti chiarimenti in merito". Forza Italia assicura che il dialogo con la comunitò islamica di Sesto San Giovanni "sarà sempre aperto" e che "le feste sono sicuramente garantire". Tuttavia, viene precisato nella nota, "Sesto non può diventare, come previsto con la grande moschea, il centro per tutta la comunità islamica del Nord Italia. Fa bene, quindi, il Comune a far rispettare le leggi e le norme e a chiedere, prima di pretendere concessioni in deroga, i pagamenti e chiarimenti dovuti". 

GRIMOLDI (LEGA): RICHIESTA INTERVENTO PD PER FESTA ISLAMICA È RIDICOLA

 "Il ministero degli Interni non può interferire, su richiesta del PD, sulla decisione del sindaco di SESTO San Giovanni di vietare l'utilizzo del locale palasport alla comunità islamica per la festa del sacrificio. Tale diniego è giustamente motivato dal fatto che la comunità islamica non ha presentato la richiesta entro i tempi previsti e non ha ottemperato ad altri adempimenti burocratici e fiscali". Lo afferma in una nota Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato del Carroccio, definendo "ridicola" la richiesta di intervento da parte del Pd. "Concedere una deroga significa consentire il mancato rispetto delle regole - prosegue Grimoldi - significa dare un segnale sbagliato soprattutto verso chi, come le comunità islamiche lombarde, finora non ha mai garantito trasparenza e collaborazione. Per cui il Viminale non interferisca e soprattutto non si faccia tirare la giacchetta dal Pd". 


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