Ottime notizie per Matteo Renzi. L'ultimissimo sondaggio dell'Istituto Piepoli sul referendum istituzionale del 4 dicembre, pubblicato in anteprima da Affaritaliani.it, mostra il recupero del fronte del sì di un punto secco nel giro di una settimana. I favorevoli alla riforma del governo Renzi-Boschi sono saliti al 17 ottobre al 47% rispetto al 46 dello scorso 10 ottobre. Il no è pertanto calato di un punto passando in sette giorni dal 54 al 53%.
Il presidente del Consiglio resta ancora in svantaggio e la strada per poter vincere ai primi di dicembre è ancora lunga, ma il segnale che arriva da questo sondaggio è molto importante. Si tratta infatti della prima rilevazione dopo la presentazione della Legge di Bilancio e della riforma del sistema previdenziale. Segno che, nonostante il no della minoranza dem e soprattutto di Massimo D'Alema, i provvedimenti economici del governo hanno convinto una parte considerevole di italiani.
Politicamente rimane per Renzi da conquistare una fetta di elettori moderati e di Forza Italia. Grillini e leghisti sono infatti fermi sul no, così come la sinistra radicale e Fratelli d'Italia. Quel 10-11% di elettori berlusconiani, invece, anche grazie (o per colpa) dell'ambiguità dell'ex Cavaliere, potrebbero fare la differenza. A fronte di un Brunetta che attacca a testa bassa il premier ogni giorno, ci sono molti fondatori di Forza Italia, come Antonio Martino (liberale doc) e massimi vertici delle reti Mediaset, come Fedele Confalonieri, orientati verso il sì.
Una vittoria di Renzi il 4 dicembre prossimo potrebbe davvero segnalare la frattura nel Pd, con la scissione tante volte smentita da parte della minoranza bersaniana, la nascita del Partito della Nazione Pd-Forza Italia e l'implosione del Centrodestra tradizionale.