4You-MyWay di MPS non meritevole di tutela giuridica - Affaritaliani.it

Finanza

4You-MyWay di MPS non meritevole di tutela giuridica

Ancora una volta il fattivo intervento di un’associazione a tutela dei risparmiatori è riuscito a far dichiarare illegittimo un comportamento dannoso nei confronti dei risparmiatori. In questo caso ci riferiamo all’ottimo lavoro svolto dall’associazione ADUC sfociato nella massima sanzione giuridica che si possa comminare ad un contratto: infatti il piano finanziario del Monte dei Paschi di Siena denominato 4You, per la Corte di Cassazione è “non meritevole di tutela giuridica” (sentenza n. 2900/2016 del 15-02-16). Sul sito di ADUC www.aduc.it l’argomento è trattato con dovizia di particolari. Qui ci limitiamo a citare i punti salienti della loro ricostruzione dei fatti.
Alla fine degli anni ’90, fra i molti episodi di “risparmio tradito” (locuzione portata alla ribalta dall’omonimo libro pubblicato in quel periodo dal prof. Beppe Scienza) come i tristemente famosi Argentina, Parmalat, Cirio, ecc., vi furono tanti prodotti strutturati progettati chiaramente senza alcun rispetto per i risparmiatori: varie forme di “index-linked” con costi impliciti da far paura, casi di “reverse-linked” e tanti altri. La quasi totalità di quei prodotti, però, ingannava i risparmiatori rimanendo, almeno formalmente, all'interno dell'ampio perimetro che le norme di allora (più permissive di quelle attuali) consentivano.
Citiamo testualmente le parole di Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio: “Il caso dei piani finanziari del Monte dei Paschi di Siena, però, era diverso perché si trattava di contratti fatti molto male tecnicamente e – soprattutto – erano illegittimi per la sostanza del contratto. L'Aduc fu la sola associazione di consumatori ad aver compreso chiaramente che non era un problema di come questo prodotto era stato venduto, ma di come il prodotto era stato progettato”.
Il piano 4You, contratto atipico formato da una combinazione di altri strumenti finanziari pienamente legittimi in se stessi (un finanziamento, un'obbligazione e alcuni fondi MPS) diventava micidiale per la combinazione dei suoi stessi ingredienti: i sottoscrittori potevano solo far guadagnare l’emittente, e a stento cavarsela con piccole perdite, senza dover addirittura aggiungere perdite a perdite.
Nel caso del contratto 4You, definito dalla pesante sanzione comminata “non meritevole di tutela giuridica”, come abbiamo visto, non si può neppure parlare di contratto nullo (giuridicamente) perché il contratto è irrilevante ai fini giuridici: ribadiamo, si tratta della massima censura possibile ad un contratto.
“Una parola chiara della Consob all'epoca” prosegue Alessandro Pedone “avrebbe potuto spostare gli equilibri nelle scelte della banca. La nostra proposta era quella di ristrutturare i piani finanziari per tutti e 180 mila circa sottoscrittori. I margini tecnici per fare in modo che questo non fosse un bagno di sangue per la banca, ma neppure una fregatura per i clienti c'erano, ma chiaramente non furono mai neppure esplorati dalla banca la quale sapeva che sarebbe costato molto meno affrontare l'1 o 2% dei clienti che avrebbero fatto causa, piuttosto che ristrutturare il 100% dei contratti”.
Se questa debolezza della Consob era vera allora, pare altrettanto vera oggi. La Consob deve recuperare il ruolo e i valori per i quali era stata costituita: tutelare i risparmiatori, sia preventivamente, sia a posteriori, appoggiandoli nelle eventuali azioni risarcitorie con pareri chiari e obiettivi.
La riforma della Camera di Conciliazione e Arbitrato fa sperare che qualcosa si muova in Italia.