Finanza
La Capital Markets Union
La priorità principale della Commissione Europea è quella di rafforzare l'economia europea e stimolare gli investimenti per creare posti di lavoro. Il piano di 315 miliardi di euro di investimenti deliberato nel 2015 è un primo passo per dare il via questo processo. Per rafforzare gli investimenti a lungo termine occorrono bisogno di mercati dei capitali più forti. Questi fornirebbero nuove fonti di finanziamento per le imprese, aiuterebbero i risparmiatori nelle sottoscrizioni degli aumenti di capitale azionari e rendere l'economia nel complesso più robusta. È per questo che il presidente Juncker aveva definito come una delle sue priorità la creazione di un vero e proprio mercato unico dei capitali - Capital Markets Union - per tutti gli Stati membri.
La libera circolazione dei capitali è da molto tempo un obiettivo dell'Unione Europea - una libertà fondamentale alla base del mercato unico. Nonostante i progressi compiuti, i mercati dei capitali in Europa rimangono invece frammentati su base nazionale e le economie europee restano fortemente dipendenti dal settore bancario per le loro esigenze di finanziamento. Questo le rende più vulnerabili.
Il piano d'azione pubblicato nel 2015 definisce le priorità necessarie per mettere in atto gli elementi costitutivi della CMU entro il 2019, eliminando gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri e diminuendo i costi di finanziamento. Nell'ambito del terzo “’pillar” del piano di investimenti per l'Europa, la Capital Markets Union dovrebbe aiutare le aziende ad attingere i finanziamenti da più diverse fonti di capitale e da qualsiasi luogo all'interno dell'UE, creando anche per risparmiatori e investitori ulteriori opportunità di impiegare al meglio il proprio denaro e rafforzare allo stesso tempo la crescita e rendere possibile la creazione di posti di lavoro.
La CMU, nel solco della forte tradizione europea di finanziamento bancario, contribuirà a dunque a sbloccare maggiori investimenti da parte dell'UE e del resto del mondo, aiutando così a mobilitare capitali in Europa e smistarli verso tutte le imprese, comprese le PMI, ad esempio in progetti di infrastrutture in grado di creare nuovi posti di lavoro.
La CMU è un classico progetto di mercato unico a vantaggio di tutti i 28 Stati membri. Gli Stati membri con i mercati più piccoli ma alto potenziale di crescita hanno molto da guadagnare da una migliore canalizzazione dei capitali e degli investimenti nei loro progetti. Le economie di mercato più sviluppate potranno beneficiare di maggiori investimenti transfrontalieri e di nuove opportunità di risparmio per i propri cittadini.
Tutto questo dovrebbe portare a rendere il sistema finanziario più stabile: aprendo una più ampia gamma di fonti di finanziamento e maggiori investimenti a lungo termine, si ridurrà la vulnerabilità dei cittadini e delle imprese dell'UE agli shock bancari, come quelli avvenuti durante la recente crisi. Sarà indispensabile nei prossimi anni approfondire l'integrazione finanziaria e aumentare la concorrenza: la ripartizione dei rischi transfrontalieri, i mercati più liquidi e le fonti di finanziamento diversificate dovrebbero avere come conseguenza la riduzione dei costi e l’aumento della competitività in tuta Europa.
La Commissione Europea si è impegnata a presentare tre proposte legislative nel breve periodo. Anche altre iniziative possono essere necessarie nel medio termine. In linea con i principi di migliore regolamentazione della Commissione (IP / 15/4988), lo strumento legislativo sarà usato solo dove necessario. Per alcune aree, la normativa potrebbe non essere sempre la risposta politica adeguata, e quindi il compito potrebbe passare ai singoli mercati.
Il piano d'azione, che definisce nel dettaglio le azioni che verranno intraprese nel corso dei prossimi anni per portare a compimento il progetto entro il 2019, sarà oggetto di un prossimo articolo.
Paolo Brambilla