Affari Europei
Selfie davanti ai monumenti? Si può. L'Ue riconosce il "diritto di panorama"

I selfie sono salvi. Resta la possbilità di farsi ritrarre davanti a monumenti e opere d'arte e condividere le foto. Il Parlamento Ue stralcia la riforma del copyright e salvaguarda il "diritto di panorama". L’Aula di Strasburgo ha infatti respinto l’emendamento che, approvato solo in commissione Affari giuridici, aveva già scatenato proteste in tutta Europa perché apriva alla possibilità che potesse diventare vietato pubblicare una foto su Facebook o Twitter scattata in un luogo pubblico senza prima chiedere un'autorizzazione.
Amanti del selfie e comuni mortali di tutta Europa erano insorti, preoccupatissimi sul come poter riempire le bacheche dei propri social network. Ma ora il Parlamento europeo ha respinto in maniera compatta il testo iniziale che “l’uso commerciale delle fotografie, del materiale video o altre immagini delle opere che sono posizionate in modo permanente in luoghi pubblici fisici deve essere sempre soggetto ad autorizzazione preventiva dell’autore o dell’intermediario che agisce per loro conto”.
“Il Parlamento ha ascoltato le preoccupazioni degli europei e ha definitivamente respinto la proposta di limitare il diritto di fotografare liberamente lo spazio pubblico”, sottolinea dopo il voto la relatrice Julia Reda, eurodeputata tedesca, secondo cui “questa decisione esemplifica il messaggio centrale della relazione” e cioè che l’imminente modifica delle norme sul copyright che metterà in atto la Commissione deve dare “agli autori lo spazio per creare, agli utenti la certezza del diritto per le loro azioni quotidiane e l’accesso a tutti alla cultura e alla conoscenza”. La libertà di decidere come regolare il “diritto di panorama” rimarrà dunque, come oggi, ai singoli Stati membri.