Fake news e propaganda, De Monte: "Serve l'identità digitale dei cittadini" - Affaritaliani.it

Affari Europei

Fake news e propaganda, De Monte: "Serve l'identità digitale dei cittadini"

L'Unione europea é sempre più preoccupata per la diffusione di fake news online e la propaganda di Stati esteri nelle elezioni europee

 

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

Sempre più cittadini si informano online attraverso blog, forum e quotidiani digitali, senza contare i social media. Ma le informazioni che circolano in rete sono spesso non corrette, parziali e false. Le denunce provenienti da Stati membri Ue, ma anche dagli Stati Uniti, parlano di una sistematica ingerenza di potenze straniere, come la Russia, nella vita pubblica degli Stati europei.

Durante la campagna elettorale per la Brexit Mosca é stata accusata di diffondere notizie false per influenzare le intenzioni di voto dei cittadini britannici. E c'é chi si é spinto ad affermare che l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca sia stata aiutata da hacker e troll del Cremlino. Durante le elezioni in Francia e Germania i media hanno lanciato l'allarme per gli effetti della propaganda russa e ora tocca all'Italia che si appresta ad andare al voto.

"Dobbiamo prestare la massima attenzione e smascherare quei tentativi di Stati extraeuropei che tentino di influenzare l'espressione del voto", spiega ad Affaritaliani.it Isabella De Monte, eurodeputata del Partito democratico. Proprio durante la sessione plenaria dell'Eurocamera si é discusso dell'impatto della propaganda russa in Europa e i deputati europei hanno espresso timore per quanto riguarda il fenomeno.

La Russia é interessata ad influenzare il dibattito politico nell'Unione?

"L'obiettivo della Russia é sempre stato quello di destabilizzare i Paesi europei e dunque l'Europa favorendo i gruppi populisti ed euroscettici. Questa indebita ingerenza si attua attraverso varie forme e il mondo digitale in cui siamo immersi fornisce strumenti ideali a Mosca che riesce ad agire senza esporsi direttamente".

Come intervenire per arginare l'influenza del Cremlino?

"Non é facile, ma l'Unione europea e gli Stati nazionali stanno mettendo in campo delle strategie. E' stata creata ad esempio una task force per individuare le fake news, anche se non riguarda specificamente la Russia".

Come si puó coniugare la libertà di stampa e di parola e la difesa dei cittadini dalla diffusione di notizie false?

"Io credo che questi siano diritti sacrosanti da difendere, ma nel momento in cui qualcuno diffonde delle notizie false consapevolmente deve essere fermato. E' un diritto dei cittadini avere una buona informazione, una informazione vera e non distorta".

Internet é il luogo ideale per nascondere la propria identità, come possiamo identificare e fermare chi diffonde notizie false?

"La mia idea é quella di introdurre l'identità digitale. Ognuno di noi quando si mette alla guida di un auto deve essere identificabile, così deve essere anche online. Ogni persona deve avere una identità digitale verificabile in modo che ognuno sia responsabile di ciò che scrive o diffonde online".

Ogni cittadino avrà un codice identificativo?

"Si potrebbero usare le Pec (Posta elettronica certificata, ndr) per registrarsi su Facebook come su tutti gli altri siti. In questo modo chiunque si metta al servizio della propaganda russa o di altri Paesi puó essere identificato. Così come chiunque commetta un illecito di altro genere potrá essere scoperto".

Secondo lei bisogna anche educare i cittadini ad approcciare la Rete con le dovute precauzioni?

"Assolutamente sì, bisogna avere uno sguardo critico alle notizie che circolano online. L'alfabetizzazione digitale, specialmente delle persone più anziane, é ancora bassa. Serve educarle non solo ad usare le tecnologie, ma anche a distinguere tra fonti di notizie affidabili e non".