Affari Europei
Strasburgo dice no alla Cina economia di mercato

Il Parlamento europeo ha bocciato la richiesta cinese di vedersi riconosciuto lo status di economia di mercato
La Cina non ha i requisiti perche' le sia riconosciuto lo status di economia di mercato. Lo ha stabilito l'Aula del Parlamento europeo con l'approvazione della risoluzione che invita la Commissione europea a non fare concessioni a Pechino e a "tenere debitamente conto dei timori espressi dall'industria europea, dai sindacati e da altri soggetti interessati".
Approvata a larga maggioranza (546 favorevoli, 28 contrari, 77 astenuti), la risoluzione mette nero su bianco che "la Cina non e' un'economia di mercato e ancora non soddisfa i criteri stabiliti dall'Ue" per definirla tale, e finche' tali condizioni non saranno soddisfatte "l'Ue dovrebbe utilizzare, nelle inchieste anti-dumping e anti-sovvenzione sulle importazioni cinesi, una metodologia non standard per determinare la comparabilita' dei prezzi". La risoluzione adottata e' un testo elaborato congiuntamente dai principali gruppi parlamentari Ppe (popolari), S&D (socialisti), Alde (liberali), Ecr (conservatori) e Verdi.
Confindustria esulta: un voto importantissimo
"Con il voto odierno il Parlamento Ue si schiera dalla parte dei produttori e dei lavoratori europei contro la concorrenza sleale", dichiara Lisa Ferrarini, vice presidente Confindustria per l'Europa. "Questo ottimo risultato lo dobbiamo ai nostri eurodeputati: senza il loro impulso e l'incessante lavoro di questi mesi sarebbe stato impensabile". Con la risoluzione approvata il Parlamento esorta la Commissione ad opporsi alla concessione del MES, finche' la Cina non soddisfera' pienamente i criteri fissati dalla UE per essere considerata un'economia di mercato; la sollecita a un coordinamento internazionale sul tema, anche in vista del prossimo vertice del G7, e auspica che il messaggio venga recepito dai Ministri del Commercio europei che si riuniranno domani a Bruxelles per discutere, fra le altre cose, della crisi del settore siderurgico.
"Il segnale del Parlamento UE non poteva essere piu' chiaro. La Commissione europea e i Governi devono ora tener conto di questa pronuncia. Una scelta contraria agli interessi dell'industria - continua Ferrarini - esporrebbe le nostre imprese a un dumping sempre piu' aggressivo, con il rischio di perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro mettendo a repentaglio interi comparti produttivi. Gli eurodeputati oggi hanno espresso in modo netto che non accetteranno alcun compromesso al ribasso che indebolisca l'antidumping europeo. La Cina deve giocare secondo le regole della concorrenza e onorare i suoi impegni; la UE - ha concluso Ferrarini - deve rafforzare la propria difesa commerciale nel rispetto delle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio".
Calenda: un voto fondamentale per proteggere le produzioni italiane
E' "importantissimo", secondo il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il voto con cui oggi il Parlamento europeo si e' detto contrario al riconoscimento dello status di economia di mercato per la Cina. Come ha detto a Bruxelles, dove domani debuttera' da ministro al Consiglio Ue Affari esteri - Commercio, "tutto il processo dovra' passare a un certo punto formalmente per il Parlamento" e se quella di "oggi e' una risoluzione, domani dovra' essere comunque approvata una modifica del regolamento e quindi il voto da' una chiarissima indicazione di che cosa pensa il Parlamento: che oggi la Cina non e' un'economia di mercato". Insomma, secondo Calenda a Strasburgo si e' riconosciuta "l'importanza delle nostre relazioni bilaterali", in linea con "quello che il governo italiano ha sostenuto dall'inizio: in qualunque caso, gli strumenti di difesa commerciale vanno tenuti in piedi e in piena funzionalita', non solo relativamente a quelle che oggi sono le misure adottate, ma nella loro piena potenzialita' anche su altri settori". Se possibili, anzi, tali misure "vanno anche rafforzate e per questo il richiamo alla riforma degli strumenti di difesa commerciale" contenuto nella risoluzione e' particolarmente importante.