Affari Europei
Ue impotente davanti al muro ungherese. "Ognuno gestisce le frontiere come vuole"

"In Europa sono stati recentemente abbattuti dei muri, non abbiamo bisogno di costruirne di nuovi". L'Ue critica la decisione dell'Ungheria di alzare una barriera al confine con la Serbia ma ammette di non poterlo impedire. "Sta agli Stati membri scegliere le misure per rendere sicure le frontiere a patto che non si ledano i diritti umani dei migranti". Parola di Natasha Bertaud, portavoce della Commissione europea.
Il muro alto quattro metri e lungo 175 chilometri che vuole costruire l'Ungheria di Orban per respingere i migranti al confine con la Serbia non piace per niente a Bruxelles. Ma parte gli appelli, c’è poco da fare. “Non ci sono passi ulteriori” , ammette Bertaud: “Il regolamento di Schengen non specifica se gli Stati membri possano o meno costruire muri” alle proprie frontiere. D'altra parte anche la Bulgaria ha recentemente costruito un muro per fermare i migranti in arrivo dalla Turchia. Insomma, “sta agli Stati membri decidere come gestire i propri confini”, mentre la Commissione può solo limitarsi a dire “in linea di principio” quello che pensa.
L'unica vera condizione che tutti devono rispettare è quella di non ledere i diritti umani. “Ogni misura di sorveglianza dei confini messa in atto da uno Stato membro deve essere pienamente in linea con gli obblighi internazionali, inclusi il rispetto dei diritti umani dei migranti e il rispetto del principio di non respingimento in caso di persone bisognose di protezione", fanno sapere da Bruxelles. Questo significa che, per esempio, nessuno può mettersi a sparare contro i barconi di migranti. Ma, a quanto pare, la costruzione di un muro, nel 2015, non si può in alcun modo impedire.
