Ondatonda, la nuova performance dell'artista Louise Manzon

L'evento si terrà sabato 20 e domenica 21 maggio presso la Fornace Curti in via Tobagi 8 a Milano, dalle 10 alle 18

di Redazione
Culture

Ondatonda, alla Fornace Curti di Milano la performance dell'artista Louise Manzon sul fenomeno migratorio

Sabato 20 e domenica 21 maggio, presso la Fornace Curti in via Tobagi 8 a Milano, si terrà la performance di Louise Manzon Ondatonda. L'evento, che si svolgerà dalle 10 alle 18, è una riflessione sul processo migratorio, che da tempo interessa l'artista italo-brasiliana. In occasione dell'apertura al pubblico degli studi degli artisti per la festa annuale nel borgo storico della Fornace Curti, Louise Manzon allestisce nel suo spazio una mostra delle sue opere, che saranno animate dalla collaborazione di altri artist, come la danzatrice Ludovica Manco e la poetessa Geltrude Consalvo, su musiche di Ander Mikalson.

"Ho deciso di uscire dai tradizionali spazi espositivi che hanno ospitato le mie mostre", ha commentato Louise Manzon, "scegliendo un ambiente più intimo, il mio studio dove quotidianamente lavoro e dove per la prima volta scultura, danza e poesia si uniranno in un dialogo ravvicinato con il pubblico. Questa volta ho voluto mostrare fino in fondo la mia anima di artista, nel luogo dove nascono l'ispirazione, la mia ricerca, le mie creazioni".  Sarà un percorso verso la creazione, la luce, la vita, verso l'inevitabile movimento che appartiene a tutto ciò che ci circonda, con il moto continuo dei corpi celesti che vede la genesi dell'universo unirsi idealmente al fenomeno delle migrazioni. Le migrazioni risalgono alla preistoria dell'uomo, un fenomeno antico che ha dato origine al popolamento dei continenti: senza accettare la naturalità e l’inevitabilità dello spostamento "non possiamo permetterci di sognare, di conoscere, di crescere", afferma Louise Manzon.

Nell’ottobre del 2019, il World Migration Report ha aggiornato le statistiche delle migrazioni a livello globale. Secondo lo studio, il numero di persone che vivono in un paese diverso da quello in cui sono nati continua a crescere, in modo anche più accelerato rispetto alla stessa crescita della popolazione. Nel 2000 le persone che si trovavano in questa condizione erano il 2,8% degli abitanti del pianeta, salite al 3,2% nel 2010 e al 3,5% oggi. In valore assoluto si tratta di 272 milioni di persone che si muovono sulla crosta terrestre. Prima del 2030, si arriverà ragionevolmente a superare i 300 milioni di persone migranti. 

Quando i flussi migratori sono consistenti e continui, si pone il problema dell'integrazione degli immigrati nelle società che li ospitano. Il processo universale delle onde migratorie non è mai indolore, "ma di certo non saranno i muri, fisici o interiori, a risolvere la questione", secondo Manzon. Al centro dell'installazione site specific dell'artista si colloca la scultura di una donna, alta quasi tre metri, creata in terracotta e metallo riciclato. Una donna incoronata come una vera regina, interprete della forza e della dignità umana che, attraverso la performance della danzatrice contemporanea Ludovica Manco, riesce a staccarsi dal suo stato di inerzia per diventare portatrice di vita, custode di sogni e speranze.

Per amalgamare la danza con la poesia di Geltrude Consalvo e le sue opere scultoree, Manzon ha scelto come colonna sonora il brano Music of the Spheres di Ander Mikalson. Lavorando con un astronomo e un organista, Mikalson è riuscito a tradurre le onde sonore in continuo movimento che attraversano l'universo primordiale (Big Bang) in una partitura a voce accompagnata da un organo a canne.

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