Partecipate, la stretta sui manager. Fedina penale pulita e taglio stipendi

La rivoluzione del merito promessa dalla premier passa anche dai ruoli di vertice nelle società controllate dallo Stato. Le nuove regole decise dal governo

Economia

Partecipate dello Stato, le nuove regole del governo e "il merito"

Il governo Meloni ha deciso di intervenire anche sulle regole per le assunzioni dei manager delle aziende partecipate dello Stato. La rivoluzione del merito, preannunciata per la Scuola, adesso riguarderà anche le nomine dei dirigenti. Esperienza, competenza, fedina penale immacolata. Arriva - si legge sul Messaggero - la stretta del governo sui manager delle società controllate dallo Stato. Regole stringenti per gli amministratori, tetto agli stipendi dei dirigenti. Due provvedimenti sono allo studio del governo, un Dpcm e un decreto del Mef, che introducono una stretta sulle società a controllo pubblico, ad esclusione delle quotate. Da un lato i requisiti necessari per i componenti degli organi amministrativi e di controllo. «Onorabilità, autonomia, professionalità». Ma soprattutto, una fedina bianca. Resta in vigore il tetto massimo di 240mila euro per le società di prima fascia, con una produzione pari o superiore a duecento milioni di euro e più di mille dipendenti.

Chi ambisce ai vertici delle controllate - prosegue il Messaggero - non deve avere l'ombra di una condanna - anche non definitiva - per reati finanziari o delitti contro la Pubblica amministrazione. Sulle competenze interviene invece il decreto di Palazzo Chigi con nuovi paletti all'entrata per i manager che siedono negli organi amministrativi e di controllo. Appunti utili, alla vigilia di una lunga e delicata stagione di nomine che vedrà protagoniste anche diverse controllate, da Consip a Gse. Si parte dal quadro giudiziario. È incompatibile chi è stato condannato per delitti relativi «all'attività bancaria, finanziaria, mobiliare, assicurativa» o in materia di «mercati e valori mobiliari». La lista prosegue. Chi ha commesso delitti «contro il patrimonio, l'ordine pubblico, l'economia pubblica o in materia tributaria», o è stato condannato a più di due anni di reclusione per qualunque delitto non colposo, non potrà ambire ai vertici delle controllate.

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