Puglia, calano i turisti. Nazaro: "Caro-prezzi? No, colpa della speculazione"

Il vice presidente della sezione turismo di Confindustria Lecce nonché imprenditore spiega che cosa sta facendo scappare i turisti dalla Puglia

di Lorenzo Goj
Fernando Nazaro, vice presidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce
Economia

Prezzi troppo alti, Puglia nella bufera. Nazaro: "Dobbiamo combattere la speculazione"

La Puglia sta vivendo un momento difficile. Dall’inizio dell’estate 2023, la stupenda regione del Sud Italia è vittima di una serie senza fine di critiche rivolte ai prezzi troppo alti i quali, pare, stanno facendo scappare folle sterminate di turisti “abituali” verso mete più economiche come l’Albania.

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Recentemente, l’assessore al turismo della regione Gianfranco Lopane ha negato queste criticità sostendo invece l’esistenza di una “nevrosi ferragostiana”. Ma come stanno realmente le cose? I prezzi sono davvero così alti da spaventare le famiglie in cerca di un posto dove passare le vacanze estive? Per capirne di più, Affaritaliani.it ha intervistato Fernando Nazaro, vice presidente della sezione turismo di Confindustria Lecce nonché imprenditore.

“Il caro-prezzi esiste eccome, ma è un problema nazionale, non solo della Puglia”, spiega Nazaro. “È da inizio anno, se non prima, che ci trasciniamo dietro le disastrose conseguenze economiche recate dalla guerra in Ucraina e dai rincari di materie prime ed energia”, continua. “Nonostante questo, resta innegabile l’esistenza della speculazione sul settore turistico”.

“Devo essere sincero, un calo dei turisti, almeno nel ‘mio’ Salento, l’ho notato”, ammette amaramente l’imprenditore. “Mi sono accorto della presenza di meno persone. Però, non essendoci ancora dati certi, questa per ora altro non è che una sensazione”, prosegue. “Comunque, con mete decisamente più economiche come l’Albania, incoronata negli ultimi giorni a meta preferita dagli italiani, un calo dei turisti, grande o piccolo che sia, era scontato”.

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Ma Nazaro, nonostante tutto, si affida ai numeri ufficiali. “In ogni caso siamo solo al 9 di agosto, mi sembra ancora troppo presto per accusare la Puglia di questo ‘deficit’ portatore di inutili malumori. Penso che si dovrebbe iniziare a parlare di ‘calo turistico’ intorno a fine ottobre, quando la stagione estiva sarà definitivamente chiusa e si potranno rilevare i dati delle visite in modo più preciso”.

“Comunque, io stesso sto cercando delle soluzioni ai prezzi alti e al conseguente calo dei villeggiatori”, rivela. “Voglio organizzare una Cabina di regia convocando la Camera di commercio, Confindustria, le università e alcuni imprenditori”, spiega.

“Recentemente, proprio l’assessore Lopane aveva parlato di località pugliesi che vendono le frise a 20 euro l’una. Il punto è questo: se sopra la frisa ci sono specialità nostrane come il gambero viola, la stracciatella e il tonno, allora è giusto che costi 20 euro, ma anche 30”, dice Nazaro. “Il problema sorge quando a costare così tanto è una frisa secca con sopra solo del pomodoro: ebbene, questa è vera speculazione. E va fermata”, tuona l’imprenditore.

“Ed è proprio questo che voglio fare con la ‘mia’ Cabina di regia: combattere a tutti i costi la speculazione. Infatti, si sta spargendo sempre di più il problema della non diversificazione”, spiega. “Il turismo pugliese, per funzionare, ha bisogno di offrire i propri servizi (ovviamente con un giusto prezzo) a tre categorie principali: i giovani, le famiglie e i ricchi. In questo momento, manca totalmente un’offerta adeguata proprio per le famiglie”, conclude infine il il vice presidente della sezione turismo di Confindustria Lecce.     

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