Reddito cittadinanza, Tridico tuona: "Errore levarlo a chi non trova lavoro"
Reddito di cittadinanza, salari e pensioni: il presidente dell'Inps Pasquale Tridico fa il punto della situazione in un'intervista a Radio 24
Rdc e lavoro, a gennaio balzo dell'occupazione grazie allo sblocco del Decreto dignità fermo dalla pandemia
Il presidente dell'INPS, Pasquale Tridico e autore del libro "Il lavoro di oggi la pensione di domani" scritto con Enrico Marro, questa mattina (6 marzo) è stato intervistato alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24. Dal Reddito di cittadinanza al salario minimo, dalle pensioni al lavoro, Tridico ha fatto il punto sui temi economici chiave del momento, delineando soluzioni e criticità. A partire dal tanto discusso Reddito di cittadinanza, che col governo Meloni si appresta a cambiare veste prendendo il nome di "Mia": un nuovo sostegno economico che potrà durare per più di 12 mesi e andrà a scalare nel tempo.
Reddito di cittadinanza, Tridico: "Bene la riforma, ma è un errore toglierlo a chi non trova lavoro"
Sulla prima valutazione della possibile riforma del Rdc Tridico ha sottolineato: "Per i cosiddetti non occupabili cambia poco, il reddito di cittadinanza si conferma essere fondamentale come contrasto alla povertà. C’era da fare un lavoro sulle politiche attive, su tutto ciò che c’è attorno alla misura e questo mi sembra che vada nella giusta direzione. Noi abbiamo tanti inattivi e abbiamo progetti di inclusione che spesso non vengono svolti da Comuni e centri per l’impiego, qui mi sembra che ci sia una spinta molto forte in questa direzione". "Il reddito minimo è una misura prevista dall’Unione Europea, ha aggiunto Tridico, tutti coloro che stanno al di sotto di una certa soglia devono avere un reddito. L’Italia dovrà fare i conti con le direttive della Commissione Europea sul reddito minimo, consentire a coloro che pur non trovando il lavoro perdono il reddito. Mi sembra effettivamente una grande criticità".
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Lavoro e occupazione, Tridico: "Riprendono i contratti indeterminati per la riattivazione del decreto dignità"
Spazio poi alla ripresa dell'occupabilità in Italia. Secondo il presidente dell'Inps la "ripresa dei contratti indeterminati dipende dal fatto che il decreto dignità ha ricominciato ad essere efficace, da ottobre scorso è finita la sospensione prevista durante la pandemia. Il decreto dignità è stato sospeso per due anni di pandemia e dall’autunno scorso ha ripreso nella sua efficacia. Voglio ricordare che il decreto dignità prevedere delle specifiche ragioni per assumere a tempo determinato e quindi se l’azienda non le ha, assume a tempo indeterminato. Che poi è la regola che prevede l’Unione Europea come forma di lavoro prioritario".
Pensioni, Tridico: "Attenti alle quote, possono far calare il rapporto attivi-occupati"
Infine, due battute finali sul legame insidioso tra lavoro precario e pensioni. Per Tridico "noi abbiamo un rapporto tra popolazione attiva e occupati che si sta rimpicciolendo, oggi è 1,4, nei prossimi 10 anni sarà di 1,3, con questo trend demografico rischia di essere 1 a 1 con gravosità sul sistema pensionistico. Negli ultimi 4 anni, dal 2019 a oggi, la popolazione attiva si è ridotta da 38,4 milioni a 37,2 milioni, abbiamo perso 800 mila residenti attivi e questo è un grave danno". "Ogni volta che si pensa di riformare le pensioni attraverso quote bisogna stare attenti a non peggiorare ulteriormente questo rapporto", ha concluso il presidente dell'Inps.