Il terremoto in Turchia e l'Apocalisse in Ucraina: Zelensky e Putin si fermino

Di fronte alla strage nell'unico paese che ha fatto qualcosa di concreto per far finire la guerra, i due contendenti indìcano una tregua

Di Aldo Ferrari
Esteri

Erdogan era l'unico mediatore. Serve un cessate il fuoco per studiare un progetto di pace

Sarà forse utopico proporlo, ma ci proviamo. Viste anche le interazioni commerciali sul fronte dell’energia con la Turchia, Russia e Ucraina colgano la tragica occasione del terremoto per un cessate il fuoco che consenta di riattivare quei dialoghi che, pur abbozzati nei primissimi giorni della guerra, oggi sembrano una prospettiva remota.

La comunità internazionale deve potersi concentrarsi sulla solidarietà e gli aiuti da portare alla vittime in Turchia e Siria, due paesi-chiave dello scacchiere mondiale. A maggior ragione, le bombe in Europa stridono con quanto accade a pochi chilometri di distanza.

In Turchia si erano fatti passi concreti verso la pace, mentre in Italia il massimo risultato ottenuto dal fronte antibelligerante è che Zelensky non intervenga personalmente al Festival di Sanremo, sarà Amadeus a leggere il suo messaggio. Il dibattito pubblico sull’Ucraina è da tempo impantanato nell’improduttività. Ci si divide tra chi sostiene l’invio di armi sempre più pesanti e chi invece pensa che serva solo a prolungare il massacro, nell’assoluta assenza di un piano sulla soluzione finale del conflitto.

O magari qualcuno un progetto invece ce l’ha, ma non ce lo racconta. Si punta a una sconfitta totale di Putin, con tutti i rischi che comporterebbe, o ci si accontenterebbe della difesa dei territori ucraini?

Ad adoperarsi più di tutti è stato Erdogan, che sarà pur esecrabile per tanti altri motivi, ma che nella vicenda specifica ha dato ragione coi fatti a Draghi, che lo aveva definito “il dittatore di cui si ha bisogno”. Ecco, oggi il dittatore, ma soprattutto il suo popolo, è in ginocchio per via del tragico terremoto il cui bilancio è ancora in divenire, ma che certamente alla fine sarà apocalittico.

La potenza del terremoto è stata paragonata a quella di cento bombe atomiche, ma ovviamente non nel sisma non c’è il potenziale letale delle radiazioni. Ne basterebbe una per far finire in maniera tragica non solo la guerra, l’intera umanità. Fermatevi, prima che sia troppo tardi.
 

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