Tv, crollano gli spettatori (-18,5%): Auditel sancisce la fine di un'era

Secondo le nuove rilevazioni, la televisione tradizionale ha perso a maggio 2022, rispetto al 2021, 3,6 milioni di spettatori in prima serata

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Tv, Auditel: a maggio -18,5% di spettatori rispetto al 2021. Lo streaming ruba la scena alla televisione tradizionale

La tv sta morendo. E no, non è più una questione di solo “sentiment” che vede i nuovi mezzi digitali (streaming su tutti) come usurpatori della televisione durante le serate sul divano degli italiani. Ora, la rivoluzione dei consumi televisivi ha solide basi scientifiche grazie alle nuove rilevazioni realizzate da Auditel.

Un dato che avalla l’ormai fine del dominio della televisione, è, ad esempio, la misurazione dello spostamento dalla tv tradizionale agli “Over the top” (operatori che trasmettono su internet senza bisogno di passare per reti televisive) che sembra già valere quasi il 20% di share. Infatti, il dato che balza subito agli occhi è il calo del 18,5% dei telespettatori in prima serata in maggio: 20,1 milioni rispetto ai 24,7 milioni dello stesso mese del 2021 (anche nel raffronto con aprile 2022 il dato non è dei migliori con il -11,6%).

Non solo la prima serata. A calare è anche l'audience della tv tradizionale nelle 24 ore complessive che registra il -17,2% (8,4 milioni, rispetto ai 10,1 milioni del maggio 2021) e del 17,7% in seconda serata (9,8 milioni nel maggio 2022 in raffronto ai 12 milioni di 12 mesi prima). Rispetto ad aprile 2022, invece, il calo in maggio è del 12% nelle 24 ore e del 10% in seconda serata.

Come scrive Italia Oggi, questi dati rappresentano un ridimensionamento strutturale per la tv tradizionale, poiché la nuova Auditel ha fatto radicali cambiamenti: al vecchio “totale ascolto” è stata infatti sottratta una fetta, pari a circa l'8% di share, precedentemente annegata nella voce “altre del digitale terrestre” in cui Auditel allocava una parte degli ascolti non riconosciuti (cosiddetto “non riconosciuto ex-in”).

Pertanto, nel confronto con la classificazione precedente, il nuovo “totale ascolto tv riconosciuto” è un po' più piccolo; mentre il nuovo “totale ascolto tv non riconosciuto”, ovvero “Over the top”, gaming e affini, pesa già circa il 16-20% di ascolto totale. Tutti fenomeni precedentemente non visibili e quindi non indagabili in alcun modo nelle analisi del mercato. Se, quindi, la torta degli ascolti della tv tradizionale si riduce, quella invece degli ascolti complessivi diventa più grande e anche più dettagliata.

Infatti si può indagare meglio sui nuovi fenomeni dell'ascolto televisivo: il precedente dato delle “altre del digitale terrestre” (voce che in aprile 2022 valeva l'8,4% di share nelle 24 ore) non era elaborabile, mentre quello del nuovo cluster “totale tv non riconosciuto” è elaborabile con le medesime dimensioni di analisi previste per l'ascolto riconosciuto.

Si può, quindi, provare a comprendere che cosa fanno i target che gradualmente stanno abbandonando la tv tradizionale; quanto ascolto complessivamente catturano gli “Over the top”; quali sono i nuovi comportamenti di consumo della tv anche negli usi diversi dalla fruizione di contenuti (gaming e browsing dei cataloghi on demand).

Naturalmente, senza il consenso dei soggetti interessati, non sarà possibile attribuire tale ascolto in maniera univoca ed esplicita ai singoli operatori (gli ascolti non riconosciuti appartengono, infatti, in larga parte ai nuovi operatori in streaming che non hanno ancora fatto richiesta di essere rilevati). Tuttavia, grazie a sofisticati strumenti di analisi ora disponibili a tutti gli utilizzatori professionali, sarà possibile attribuire gli ascolti in maniera aggregata a operatori svod/avod, OTT video, OTT audio, gaming, browsing cataloghi online, attività di riproduzione di contenuti non riconosciuti, video sorveglianza, video comunicazione e altro.

 

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