Renzi: ok al partito unico entro 2024. Terzo Polo, Calenda leader. Esclusivo

Pronto per le Europee, Affaritaliani.it svela come cambierà il Terzo Polo Calenda-Renzi

Di Alberto Maggi
Politica

Ipotesi alleanza con il Pd di Bonaccini, mai con Conte e SI-Verdi. Forse entra anche Più Europa


Svolta nel Terzo Polo. Matteo Renzi rompe gli indugi e accelera, come chiede da tempo Carlo Calenda, sulla costituzione di un vero partito e non solo di un cartello elettorale prima delle elezioni europee 2024. "Matteo Renzi ha riunito ieri sera i parlamentari europei e italiani, i consiglieri regionali e i dirigenti di Italia Viva per discutere della proposta di costituire un partito unico con Azione. Dopo oltre venti interventi, la riunione si è conclusa con il via libera all’accelerazione sul partito unico, anche in tempi stretti, a condizione che sia un percorso democratico dal basso e con impianto culturale rigoroso e partecipato", spiega una nota l’ufficio stampa di Italia Viva.

L'ex premier pone però dei paletti: "Tutti i passaggi dovranno essere condivisi tra i due partiti d’origine ma anche dal maggior numero di realtà politiche interessate al percorso ma oggi esterne alla federazione. Affinché sia dato maggiore impulso alla costruzione di una casa comune, è stato inoltre proposto di realizzare subito gruppi unici nelle regioni".

"Italia Viva attende dunque di discutere nel comitato politico e successivamente negli organi statutari del partito i tanti temi aperti dando la massima disponibilità a fare presto purché si faccia bene. La creazione di un partito richiede infatti un grande sforzo di elaborazione politica e culturale che porterà il Terzo Polo a essere decisivo nel 2024 nello scacchiere europeo all’interno della famiglia Renew Europe", conclude la nota.

Fonti di in Iv spiegano ad Affaritaliani.it che nessuno mette in dubbio nella maniera più assoluta la leadership di Calenda, che resta il punto di riferimento anche mediatico smentendo così le voci di una possibile guida femminile come Mara Carfagna. Sul simbolo si vedrà nei prossimi mesi ma è certo che Renzi otterrà, in cambio dell'accelerazione sul partito nuovo, che non ci sia più il nome Calenda nel logo (lo stesso ex ministro si era detto d'accordo nel toglierlo).

Quanto alle alleanze sarà un percorso lungo, tanto alle Europee c'è il proporzionale e ognuno corre per sé (obiettivo il 10% per entrare a pieno titolo nella famiglia europea di Macron di Renew Europe). In prospettiva, se Stefano Bonaccini vincerà come sembra il congresso del Pd, si aprirà un dialogo con i Dem, anche per Regionali e Comunali e in prospettiva per le Politiche. Ma su un punto non ci sono dubbi: nessuna alleanza con i 5 Stelle di Giuseppe Conte e con la bicicletta Sinistra Italiana-Verdi.

L'obiettivo è quello entro fine anno di far nascere un vero e proprio partito nuovo, strutturato anche sul territorio con segretari regionali, provinciali e locali. Una formazione politica aperta anche a nuove esperienze e non è escluso che Più Europa possa essere interessata ad aderire. Il cantiere parte.

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