Sicilia, la mina vagante Miccichè: "Fare luce sulle nomine di Musumeci"

Il coordinatore degli azzurri in Regione è sempre più isolato: "Non ti riconosce nessuno in Fi", l'accusa di un collega

A sinistra Gianfranco Miccichè, presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana. A destra Nello Musumeci, governatore della Regione Sicilia
Politica

Sicilia, Miccichè e le nomine di Musumeci. Nuovo caso politico

La giunta della Regione Sicilia appena eletta è già in bilico. Tra il presidente Renato Schifani e il coordinatore di Forza Italia Gianfranco Miccichè non corre buon sangue. Miccichè è una mina vagante tra gli azzurri. In estate - si legge sul Fatto Quotidiano - ha cercato i consensi per candidarsi a governatore, provando a ostacolare fino all’ultimo Renato Schifani. Ottenuto lo scranno al Senato, ha chiesto la riconferma della presidenza dell’Ars, per poi formare un suo gruppo in regione e votare contro la maggioranza e Schifani. Ora si aggiunge un nuovo capitolo, relativo alla precedente gestione, quella a guida Musumeci.

"Auspico - si sfoga Miccichè e lo riporta il Fatto - che la Procura di competenza avvii immediatamente le indagini sul metodo di assegnazione degli incarichi fatti dal passato governo regionale, su mie ipotetiche pressioni". Questa volta il coordinatore regionale Gianfranco Miccichè invoca addirittura l’intervento dei magistrati per verificare una presunta lottizzazione delle cariche. Una richiesta nata dopo il battibecco avuto domenica alla festa di FdI a Catania col collega di partito Marco Falcone, assessore all’economia. "Hai avuto 7 direttori generali delle Asp e 13 presidenze, 8 vicepresidenze, le più importanti le ha avute Fi". "Imroglione", replicava Miccichè, ma Falcone lo incalzava: "Devi andare a casa, Fi non ti riconosce".

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