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L'avvocato del cuore
I diritti dei minori, ecco il "manuale di autodifesa"

Ci preoccupiamo sempre di sapere quali siano i diritti della moglie e del marito, della mamma e del papà. Spesso, però, gli adulti dimenticano di interrogarsi su quali siano i diritti dei loro bambini, i diritti dei minori. Gli ambiti giuridici che tutelano e regolamentano gli interessi personali e patrimoniali del minore sono numerosi. E i minori dovrebbero conoscerli tutti, dovrebbero essere consapevoli del loro spazio nella famiglia e nel mondo e dovrebbero sapere come la legge li protegge. Ecco perché ho scritto per loro un libro che, con parole semplici e concetti diretti, li aiuti a muoversi nel labirinto della legge. Il titolo è accattivante per gli adolescenti: “manuale di autodifesa”.

Un libro scritto partendo dal punto di vista dei diritti personali dei minori (e non i diritti degli adulti in forza del loro essere genitori). In altre parole, per insegnare qualcosa di utile e concreto ai minori, ho ribaltato la prospettiva con la quale normalmente siamo abituati a ragionare.

Prima di percorrere la panoramica dei diritti del minore, è necessario focalizzare l’attenzione sul fatto che tra i diritti soggettivi dei bambini rientra quello “alla bi-genitorialità”, che si manifesta nel dirittoall’identità personale, alla coscienza di sé e delle proprie origini. Quindi il diritto di identificarsi come figlio di entrambi i genitori (salvo sia pregiudizievole). Sia la mamma sia il papàavranno la responsabilità e la rappresentanza legale del figlio e dovranno agire sempre tenuto conto dell’interesse del minore. Questo diritto dei figli si chiama, appunto, “diritto alla bigenitorialità”, vuol dire di godere dell’apporto formativo e affettivo di entrambi i genitori.

Anche perché, almeno fino ai 12 anni, il minore difficilmente ha “voce in capitolo” essendo troppo piccolo per capire quali siano le scelte per lui migliori. Per esempio, in un contesto di separazione giudiziale, come potrà il figlio di 6 anni comprendere con quale genitore per lui sia meglio vivere prevalentemente? Invece, crescendo, svilupperà una maggior consapevolezza e inizierà a ragionare tenuto conto del proprio personale sentimento. Ecco perché la legge, già al compimento dei12 anni, prevede che il bambinodebba essere ascoltato in tutti quei procedimenti che lo riguardano.E così, compiuti i 14 anni, ne è richiesto l’assenso per il riconoscimento quando è nato fuori dal matrimonio. Infine, dai 16 anni, potrà anche sposarsi (previa autorizzazione del tribunale).

In ambito patrimoniale, il minore può compiere validamente tutti gli atti di vita quotidiana (ossia tutto quanto necessario e volto a soddisfare le esigenze connesse ai bisogni di vita). Potrà, insomma, consumare al bar la bibita, comprare il biglietto di accesso a un museo, andare al cinema e così via, sempre che abbia il permesso di uscire solo da casa.

Inoltre, compiuti i 14 anni, e previa dichiarazione di esonero di responsabilità della banca da parte del rappresentante, potrà aprire il proprio personale conto corrente bancario.

Tutti gli altri atti patrimoniali che esulano dalla vita quotidiana (e che richiedono il compimento dei 18 anni), possono essere compiuti dal rappresentante legale – i genitori o il tutore – in nome e nell’interesse del minore.

In generale, comunque sia, la gestione del patrimonio del minore, nonché il compimento dei relativi atti, spetta ai genitori. Ecco perché, negli specifici casi elencati dal codice civile, è richiesta l’autorizzazione giudiziale (per esempio l’accettazione e la rinuncia all’eredità, la vendita di beni e così via). La motivazione di questa previsione normativa trova la sua ragion d’essere nella necessità di verificare che l’atto che deve essere compiuto non sia rischioso o dannoso per il minore.

In merito alla responsabilità dei minori, la legge è tranchante nel sancire una presunzione assoluta di non imputabilità dei ragazzi sino ai 14 anni. Per questi, quindi, risponderanno i genitori, i precettori o i sorveglianti.

Oltre i 14 anni, e fino ai 18, invece, dovrà essere valutato caso per caso per verificare l’imputabilità (comunque sia, secondo la giurisprudenza, non potrà essere applicata la pena dell’ergastolo).

Quanto brevemente elencato in queste poche righe, rende l’idea dell’importanza e della quantità dei diritti che hanno i neonati, i bambini, gli infanti e gli adolescenti. I bambini, del resto, sono i nostri medici, muratori, avvocati, parrucchieri e vigili del fuoco di domani e dobbiamo farli crescere senza drammi e disagi psicologici. Perché siano cittadini abili e competenti.

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