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L'avvocato del cuore
Il diritto di famiglia nella #fase2. Quali i tempi? L'avvocato risponde

 

“Caro avvocato, ho presentato davanti al Tribunale di Roma la mia richiesta di separazione consensuale a settembre dello scorso anno. La prima udienza è stata differita a causa del Coronavirus e, adesso, è stata fissata il 29 maggio. Dopo 8 mesi di logorante attesa ho qualche speranza di incontrare il Giudice?”



 

Dopo oltre due mesi e mezzo di stop, l’11 maggio, la macchina processuale ricomincerà piano piano a camminare. Lentamente, con fatica, e secondo nuovi protocolli. L’obiettivo annunciato è quello di tutelare da un lato la famiglia “da intendersi come formazione naturale nella quale si debba proseguire a convivere in armonia, evitandosi ogni forma di costrizione e in genere di degenerazione dei rapporti, massimamente nel precipuo interesse della prole” e, dall’altro lato, garantire la salute pubblica, evitando quindi quei pericolosi assembramenti tipici delle udienze in Tribunale.

Comunque sia, una boccata d’ossigeno per tutti quei partner, ex partner, genitori, coniugi, ex coniugi, bambini, che aspettano, in trepidante attesa, che il Tribunale dica sì alla loro separazione o divorzio; che autorizzi uno dei coniugi a uscire dalla casa; che assuma provvedimenti di carattere economico a sostegno della famiglia, che regolamenti, finalmente, le frequentazioni dei figli con entrambi i genitori.

Ma quale sarà la #fase2 dei procedimenti di diritto di famiglia?

Ci ha pensato il Consiglio Nazionale Forense, il 24 aprile 2020, a diramare le linee guida alle quali tutti i Tribunali –  adeguandole alle esigenze proprie di ciascuna realtà – dovranno uniformarsi e  che dovranno osservare fino al 30 giugno. Almeno.

 I Tribunali di  Roma, Napoli Torino e Firenze ci hanno già pensato: i protocolli sono disponibili sui siti internet di ciascun tribunale e ordine professionale.

Le regole generali, sono comunque queste:

I procedimenti consensuali, di separazione, di divorzio, o di regolamentazione dei diritti dei figli, sono assicurati ma senza la comparizione delle parti in Tribunale: un vantaggio per moltissimi che, così facendo, risparmieranno quell’ultimo, spesso troppo doloroso, faccia a faccia con la/il loro ex. Tutte quelle udienze che sono state differite per l’emergenza Coronavirus, dovranno quindi essere anticipate nuovamente.  Le parti, almeno 24 ore prima dell’udienza fissata, dovranno rilasciare ai difensori una dichiarazione contenente, tra le altre cose, la loro volontà di non volersi riconciliare (questo, specificatamente, per le udienze di separazione e divorzio) e di voler aderire all’accordo già sottoscritto. Dopo il click dell’invio della dichiarazione, il dado è tratto.  Basterà quindi attendere la pubblicazione del provvedimento.

Pe i procedimenti giudiziali, di separazione, di divorzio, dovrebbe invece essere sempre preferita la trattazione dell’udienza da remoto. Il giudice, quindi, potrà procedere sentendo le parti separatamente (ciascuna collegata dallo studio del proprio difensore, anche in orari differenti) e, poi, tutte congiuntamente attraverso il sistema di videoconferenza. Tuttavia, non tutte le infrastrutture dei nostri Tribunale consentono la celebrazione di una adeguata udienza da remoto (efficace, spedita, chiara, senza interferenze), ragione per la quale, per esempio, anche per le udienze presidenziali, il Tribunale di Roma ha ritenuto di poter adottare il sistema della trattazione scritta (quindi, uno scambio di brevi memorie al posto dell’udienza vis a vis). Solo quando indispensabile ai fini della decisione, dovrà essere prevista, a discrezione del magistrato, la comparizione vera e propria in Tribunale. Spetterà agli avvocati, con apposite note scritte, evidenziare al Giudice, sinteticamente, le ragioni di urgenza o le ragioni per le quali è indispensabile procedere con l’udienza da remoto o con la comparizione personale delle parti

Nella graduatoria delle cause da trattare, andranno privilegiate - in ordine cronologico – quelle nelle quali non esiste ancora una regolamentazione: quindi la separazione prima del divorzio.

Tutti gli altri procedimenti giudiziali, quelli non urgenti e quelli di modifica, saranno rinviati a una data successiva al 30 giugno 2020, salvo – come detto – eccezionali ragioni di urgenza argomentate con istanze ad hoc.

Laddove è indispensabile l’audizione del minore, in tutti i procedimenti che lo riguardano, dovrà essere privilegiata la comparizione in Tribunale, al fine di offrire al bambino quella libertà di espressione, quella protezione e quella tranquillità che spesso la casa familiare non può assicurare, perché densa di condizionamenti. Ai giudici, comunque sia, la facoltà – laddove non sia possibile disporre la comparizione – di delegare ai Servizi sociali territorialmente competenti, il compito di assicurare al minore un luogo “neutro” per l’ascolto in videoconferenza, alternativo all’abitazione.

Quindi, gentile signore, posso rispondere affermativamente alla sua domanda: il 29 maggio la separazione l’avrà, senza ulteriori differimenti, ma senza incontrare il Giudice e Sua moglie. E questo, forse, l’allevierà. Basterà il click del Suo avvocato.

Studio Legale Bernardini de Pace

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