Mio figlio vuole studiare un anno all'estero. Come tutelo la sua salute? - Affaritaliani.it

L'avvocato del cuore

Mio figlio vuole studiare un anno all'estero. Come tutelo la sua salute?

Avv. Flaminia Rinaldi di*

La madre lo appoggia, e dice che chiedendolo a un giudice questi accoglierà sicuramente la richiesta di Luigi

“Gentile Avvocato, sono il papà di un adolescente. Mio figlio Luigi è uno studente modello, tanto che, potendocelo permettere economicamente, io e la quasi mia ex moglie eravamo d’accordo nel fargli frequentare un anno di liceo negli Stati Uniti, come “exchange student” affinché potesse acquisire anche il diploma americano. Luigi vorrebbe iscriversi al bando, che scade a breve, per andare a San Francisco a partire da agosto 2021. Io mi sono opposto, perché - con l’attuale emergenza sanitaria - non si sa cosa potrà succedere da qui ad agosto, e credo che aspettare l’anno successivo non gli cambi nulla. La madre, però, lo appoggia ritenendo indispensabile il diploma americano per le future scelte universitarie di nostro figlio, e mi ha detto che, chiedendolo a un giudice, questi lo ascolterà sicuramente e accoglierà la richiesta di nostro figlio. Come posso tutelare la salute di Luigi?”

 

Gentile papà,

la Sua preoccupazione è più che legittima. Del resto, l’attuale situazione sanitaria continua ad allarmare gli esperti e le misure anti-covid si fanno sempre più stringenti. I risvolti  politici, sociali, e anche sulla salute di questa pandemia restano, in parte, ancora imprevedibili e decidere delle sorti scolastiche di Vostro figlio in una fase così delicata capisco non sia semplice.    
Sua moglie può rivolgersi al Giudice, è vero. E, a quel punto, nell’impasse decisionale tra i genitori, sarà lui a prendere posizione sulla possibilità o meno di autorizzare Luigi a trasferirsi all’estero per frequentare lì un anno del suo liceo. 
Al contrario di Sua moglie, non darei però per scontato l’accoglimento della richiesta. Le spiego meglio cosa potrebbe accadere.  
Verosimilmente Sua moglie presenterà al Giudice davanti al quale, deduco, penda ancora il procedimento di divorzio (Lei, infatti, mi ha parlato di “quasi ex moglie”), una istanza chiedendo di essere autorizzata a mandare Luigi a studiare all’estero per un anno. In situazioni come questa è ben probabile che il Giudice, dovendo assumere una decisione su una questione di rilevante interesse per la vita di Luigi, decida di incontrarlo personalmente. E’, infatti, ormai consolidato il principio per il quale il diritto del minore a essere informato e a esprimere le proprie opinioni nei procedimenti che lo riguardano si realizza tramite il suo ascolto. Gli interessi di Luigi sono senz’altro due: il diritto all’istruzione e quello alla salute. Il Giudice, in tale ottica, si porrà nel Vostro caso una serie interrogativi quali ad esempio: se Luigi andrà all’estero, in caso di evoluzioni infauste dell’epidemia, potrà rientrare agevolmente in Italia? Nello Stato estero, verrebbero offerte a Luigi tutele sanitarie adeguate? La struttura scolastica e la famiglia nella quale Luigi verrà ospitato sarebbero idonee e rispettose delle norme anti-covid? Cosa accadrebbe se non dovesse essere autorizzato il viaggio studio del ragazzo? Il mancato conseguimento del diploma straniero potrebbe realmente incidere sul futuro scolastico del ragazzo?
Questi interrogativi, e molti altri, gli imporranno la massima cautela e prudenza, considerata l’incertezza e imprevedibilità delle misure che gli Stati prenderanno nel breve e lungo termine.  
Io Le consiglio di fare ben presente un aspetto che peserà non poco sulla decisione, ossia la possibilità per Luigi di frequentare un periodo di studi all’estero anche nei prossimi anni o, comunque sia, trovare una soluzione alternativa per conseguire comunque un diploma esterno.            
Il diritto di Luigi all’educazione secondo le proprie ambizioni e aspirazioni, dunque, non verrebbe certo pregiudicato, ma solo rimandato per esigenze sanitarie.     
Date queste premesse, si può logicamente auspicare che il Giudice, considerando la salute, tutelata dall’art.32 della Costituzione, un fondamentale diritto dell’individuo, assolutamente irriducibile e prevalente nella comparazione con altri interessi (in questo caso, l’educazione), respinga la richiesta di Sua moglie e “lasci” il minore in Italia.  
Il “bene salute” di Luigi, e di ogni altro minore, in casi come questi, deve essere protetto più di ogni altra cosa.

*Studio legale Bernardini de Pace