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Lo sguardo libero
von der Leyen vs il dittatore Lukashenko (e i regimi di Putin e Xi Jinping)

Nel suo primo discorso sullo Stato dell’Unione di fronte al Parlamento europeo – dove ha annunciato un vertice mondiale sulla sanità in occasione della presidenza italiana del G20 – la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ricorda e si schiera dalla parte del popolo bielorusso, che protesta contro l’”ultimo dittatore d’Europa”, Alexander Lukashenko, al potere ininterrottamente dal 1994, da 26 anni, che aveva dichiarato la vittoria alle elezioni presidenziali farsa del 9 agosto e che da allora reprime con crudeltà e violenza la stragrande maggioranza del popolo bielorusso che chiede libertà.

Molto positivo che von der Leyen non si dimentica di citare i regimi  di Cina e Russia: “La Bielorussia deve essere libera di decidere sul proprio futuro (…) quelle persone non sono pedine nello scacchiere di qualcun altro. (…) Sia che si tratti di Hong Kong, Mosca o Minsk, l'Ue deve prendere una posizione chiara e voglio dirlo apertamente: l'Ue è dalla parte della gente della Bielorussia".

Va ricordato che il presidente russo Vladimir Putin -  che concederà un prestito alla Bielorussia di  1,5 miliardi di dollari - a seguito della modifica  della Costituzione, ratificata dal referendum di fine giugno,  sarà presidente a vita, ancora per 16 anni, fino almeno al 2036, quando avrà 84 anni, di cui 36 passati al comando del Paese. Così è difficile ritenere che  la Russia sia  una democrazia.

A ciò si oppone Alexei Navalny, il dissidente sopravvissuto a un grave avvelenamento il 20 agosto, compiuto, a parere della cancelliera Angela Merkel, su impulso di Mosca. Anche colui che forse possiede più potere al mondo, Xi Jinping, che è segretario generale del Pcc e capo della Commissione militare centrale, a seguito della riforma costituzionale del 2018, potrà potenzialmente rimanere presidente della Cina a vita.

Come già sostenuto da Merkel, anche von der Leyen ha oggi mostrato che i dittatori si possono sconfiggere solo sfidando i ricatti economici, su cui si basano i regimi di Mosca e Pechino. "Non c'e' nessun gasdotto che possa cambiare questa situazione", ha detto riferendosi al  progetto "Nord Stream 2" che dovrebbe portare gas dalla Russia alla Germania. In ogni modo, siccome nessun popolo è indegno della democrazia, molto probabilmente a breve i bielorussi, e prima o poi i russi e i cinesi la conosceranno anch’essi.

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