Economia
Borsa, Milano chiude pesante (-1,60%): lo spread torna sopra quota 220 punti

Sali e scendi a Piazza Affari dopo le parole del presidente del consiglio Mario Draghi in Senato. Frena la corsa dei bancari con Unicredit, Bper e Intesa
Borsa, le parole di Mario Draghi al Senato mettono in subbuglio Piazza Affari
Il discorso al Senato del premier Mario Draghi mette in subbuglio Piazza Affari: dopo un'apertura cauta seguita da una leggera risalita- a metà seduta- Milano vira ancora al ribasso. I mercati temono, oltre una crisi politica italiana ancora più acuta, un maggior rialzo dei tassi da parte della Bce, che potrebbe incrementarli di 50 punti base al direttivo di domani, dove verrà affrontato anche il nodo dello scudo antispread.
A Piazza Affari si guarda anche al dibattio in Senato sulla relazione del presidente del consiglio Mario Draghi, con il voto sulla fiducia atteso in serata. Milano cede l'1,60%, Madrid l'1,23%. Andamento migliore per Francoforte (-0,18%), Londra (-0,47%) e Parigi (-0,20%).
Tornano a cedere i bancari Intesa (-3,51%), Bper (-2,86%), Unicredit (-2,77%). Dopo il lieve rialzo, scende anche Banco Bpm (-2,67%) e soprattutto Mps, che dopo aver guadagnato oltre il 2%, scende a quota -1,14%. Frenano le spagnole Sabadell (-3,30%), Santander (-2,19%), Caixabank (-2,39%). Per ora, rimane in pari Bbva.
A cedere è anche Credit Agricole (0,08%). Sale anche Commerzbank (+1,61%). Volvo, dopo la caduta di oltre 4 punti, guadagna il 0,06%. Segno meno per Volkswagen (-2,29%), Mercedes (-1,15%) e Renault (-0,10%), mentre Stellantis limita il calo allo 0,64%. In campo telefonico, dopo la buona performance Tim cede lo 0,17%. Deboli Freenet (-0,26%) e Vodafone (-1,02%). Dopo essere sceso a quota 194, risale oltre i 220 punti anche il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi, con il rendimento in calo di 6,4 punti al 2,98%.
Materie prime: gas in lieve rialzo in Europa, giù il petrolio
Prezzo del gas in lieve rialzo in Europa sulla scia dell'attesa che la Russia riprenda regolarmente le consegne tramite il Nord Stream 1 domani, al termine delle operazioni di manutenzione straordinaria avviate l'11 luglio scorso.
Al Ttf il contratto future scende di circa l'1,78%% a 154,45 euro per MWh. Il gasdotto, che collega la Russia alla Germania, dovrebbe ripartire nel rispetto dei tempi preannunciati, sebbene a una capacita' inferiore. Ieri sera il presidente russo, Vladimir Putin, ha assicurato che Gazprom rispetterà in pieno gli impegni sulle forniture.
In calo invece i prezzi del petrolio sui mercati asiatici sotto la pressione degli sforzi delle banche centrali mondiali per contenere l'inflazione e in vista del previsto aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti a causa dell'indebolimento della domanda di prodotti. I future sul Brent con consegna a settembre arretrano dello 0,29% a 107,04 dollari al barile mentre i future sul West Texas Intermediate statunitense con consegna ad agosto perdono lo 0,93% a 99,8 dollari al barile.