Covid, Oms: "La pandemia poteva essere evitata: troppe scelte sbagliate"
Un team di esperti indipendenti istituito dall'Oms ha pubblicato un rapporto secondo cui la pandemia da Coronavirus poteva essere evitata
Negazione, scelte sbagliate e mancato coordinamento: un mix letale che ha fatto rpecipitare il mondo in una pandemia da Coronavirus, un "disastro" che "avrebbe potuto essere evitato". A sostenerlo è il panel indipendente per la prontezza e la risposta alla pandemia voluto dall'Oms. "Ci sono revisioni di disastri sanitari precedenti che hanno raccolto polvere nelle cantine dell'Onu e dei governi. Il mondo era stato avvertito che questo sarebbe successo. Questo non deve avvenire più", ha detto una delle co-presidenti del panel.
Covid, rapporto Lancet: "si potevano salvare 3,4 mln vite"
I ricercatori, dopo otto mesi di lavoro, sono arrivati alla conclusione che l'epidemia globale è stata determinata "da una miriade di fallimenti, lacune e ritardi nella preparazione e nella risposta" alla crisi sanitaria. Le due responsabili del rapporto, Ellen Johnson Sirleaf, membro del Centro presidenziale per le donne e lo sviluppo a Monrovia, in Liberia, e Helen Clark, responsabile della "Helen Clark Foundation" di Auckland, ed ex primo ministro della Nuova Zelanda, hanno spiegato che l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) avrebbe dovuto dichiarare l'emergenza globale prima della fine di gennaio 2020 e raccomandare da subito maggiori blocchi per i viaggiatori per limitare "una rapida trasmissione della malattia". L'intero lavoro sara' presentato durante la 74esima Assemblea Mondiale della Sanita', che si terra' dal 24 maggio al 1 giugno 2021
Covid, Oms: "Nuovi casi e morti nel mondo in diminuzione"
Nel frattempo, la stessa Oms segnala che è in leggera diminuzione il numero settimanale di nuovi casi di Covid-19 e di morti a livello globale. Negli ultimi 7 giorni sono infatti stati registrati oltre 5,5 milioni di contagi e oltre 90.000 decessi Covid.
L'incidenza, tuttavia, avverte l'agenzia Onu per la salute, "rimane ai massimi livelli dall'inizio della pandemia". Se l'Europa continua la sua discesa e registra un -23% nel numero dei nuovi casi settimanali (919.119) e -18% nel dato dei morti (19.056), la Regione del Sudest asiatico continua con una traiettoria in salita da 9 settimane e registra un ulteriore aumento del 6% dei contagi la scorsa settimana. Sempre nell'ultima settimana censita (i dati sono aggiornati al 9 maggio) l'incidenza dei decessi è aumentata nel Sudest asiatico e nelle regioni del Pacifico occidentale.
E l'India continua a rappresentare il 95% dei casi e il 93% dei decessi segnalati nella regione del Sudest asiatico, e a livello globale rappresenta la metà dei nuovi contagi e il 30% dei decessi registrati nel mondo. Ma, segnala l'OMS, "tendenze preoccupanti sono state osservate" anche "nei paesi vicini". I 5 Paesi in cui si è registrato il numero più elevato di nuovi casi sono India (2.738.957 nuovi casi; aumento del 5%), Brasile (423.438 nuovi casi; andamento simile alla settimana precedente), Stati Uniti (334.784 nuovi casi; diminuzione del 3%), Turchia (166.733 nuovi casi; diminuzione del 35%) e Argentina (140.771 nuovi casi; diminuzione dell'8%).
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