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Coronavirus
Firenze e Venezia si alleano: il decalogo delle città d'arte per la ripartenza
(fonte Lapresse)

Firenze e Venezia: appello al governo per la ripartenza. Un piano in 10 punti

Rilanciare il turismo attraverso la ripartenza delle città d'arte. E' questo il piano messo a punto dalle città di Firenze e Venezia in 10 punti e proposto al governo dai sindaci Nardella e Brugnaro. Al centro del decalogo 'Città d’arte? Non metterle da parte' le richieste di: maggiori sostegni economici alla filiera del turismo, investimenti nei trasporti pubblici locali, una normativa nazionale degli affitti turistici brevi, più poteri ai sindaci per tutelare il commercio tradizionale e garantire la sicurezza dei visitatori in città. 

“Firenze e Venezia – spiega il sindaco di Firenze, Dario Nardella, presentando il programma aperto a tutte le realtà nazionali - sono il biglietto da visita dell’Italia nel mondo, siamo dei simboli mondiali della bellezza italiana. Le nostre città d’arte sono anche delle capitali del turismo e siamo tra le più colpite dall’emergenza Covid con milioni di euro di danni. Per questo abbiamo preparato 10 punti che porteremo al ministro Garavaglia che riguardano a 360° il turismo”. E il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ribadisce: “Ci facciamo carico di parlare a nome di tutte le città d’arte, al Governo vogliamo indicare una strada per il rilancio del paese. Non possiamo pensare di far ripartire il Paese senza far ripartire le eccellenze italiane che godono di una forte attrattività internazionale”.

Sul fronte economico i sindaci chiedono di svincolarsi dai codici Ateco e varare ristori proporzionati alle perdite subite, inserendo anche incentivi fiscali per la promozione del turismo con una maggiore sinergia con l’Enit, l’agenzia nazionale del turismo. Una delle priorità, aggiunge Nardella, è tutelare le categorie professionali del mondo turistico: “Noi siamo per la liberalizzazione ma dobbiamo combattere la concorrenza abusiva e illegale, bisogna rivedere la normativa delle guide turistiche”.

Poi c’è il nodo del Tpl messo in crisi dal forte calo degli utenti. A lanciare l’allarme è Brugnaro: “A Venezia  lo scorso anno sono mancati 80 milioni di euro di biglietti di trasporti e quest’anno stimiamo perdite per 60 milioni”. La spiegazione è semplice: “Il nostro sistema – chiarisce Nardella - è tarato su una domanda 2/3 volte superiore rispetto a una normale città che si organizza solo sui residenti. Chiediamo da un lato l’incremento del fondo per il servizio pubblico locale, dall’altro il potenziamento dei servizi di trasporto turistico come gli Ncc”. Un altro nodo da risolvere riguarda il commercio legato ai prodotti tradizionali. Nardella che con un’ordinanza nei mesi scorsi ha cercato di tutelare i prodotti ‘made in Florence’, sottolinea, “la deregulation del 1998 ha trasformato i nostri centri storici in destinazioni dove si trovano souvenir, asia market, non c’è più identità del commercio cittadino” per questo  “chiediamo maggiori poteri per  limitare gli effetti della grande distribuzione”. 

“Questo è uno dei temi di prospettiva per il futuro –  precisa Brugnaro – allo stesso modo c’è la regolamentazione degli affitti brevi per cui bisogna mettere mano alla normativa”. Un tema caro anche al sindaco di Firenze che sottolinea: “Non siamo ideologicamente contro ma crediamo che questo fenomeno possa diventare concorrenza sleale contro le aziende operanti del settore”.

Infine, il punto che riguarda la  tutela del decoro e della sicurezza urbana. “Le città d’arte – sottolinea Nardella - non possono essere trattate allo stesso modo degli altri, servono più forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei visitatori. In un anno il numero dei turisti nelle nostre città è superiore 20/30 volte ai nostri residenti, dobbiamo avere poteri e strumenti per garantire la sicurezza urbana”.  Per il sindaco di Venezia è fondamentale “assumere provvedimenti ora, così quando terminerà l’emergenza sanitaria saremo pronti a ripartire”. Anche il primo cittadino di Firenze rilancia l’appello dell’omologo veneto: “Tutti i giornali del mondo ci intervistano per sapere come organizzeremo il turismo del futuro, dobbiamo farci trovare pronti per questa sfida”.

 

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