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Coronavirus
UK contagiati 89% vaccinati: Pregliasco, Tarro, Gismondo ad Affari. LO STUDIO

Dopo la grande eco avuta dal report del ministero della Sanità britannico, che riporta come nel Regno Unito i vaccinati over 50 si siano contagiati più dei non vaccinati (il documento è consultabile qui), il rapporto è 9 a 1, abbiamo chiesto un commento e un'interpretazione a diversi esperti italiani.

Riassumendo, parlando degli over 50, 48.264 sono coloro che seppur vaccinati si sono contagiati, mentre solo 4.891 si sono contagiati ed erano non vaccinati, probabilmente sempre a causa della variante Delta. In proporzione coloro che finiscono in emergenza sono un decimo rispetto all'ammontare dei contagiati ma la statistica depone ancora una volta a favore dei non vaccinati: il rapporto è circa 4 vaccinati in emergenza contro un non vaccinati. La contabilità dei deceduti con la stessa età invece (in proporzione un 48esimo rispetto al numero complessivo dei contagiati) depone sempre a favore dei non vaccinati: se 1076 sono i deceduti vaccinati, risultano essere 318 i non vaccinati.

Gli abitanti del Regno Unito sono circa 66,6 milioni. L'88% della popolazione adulta ha ricevuto una dose di vaccino mentre il 77% ha ricevuto entrambe le dosi. Un dato significativo sapendo che il Regno Unito ha revocato quasi tutte le sue restrizioni a metà luglio, consentendo alle persone di socializzare, viaggiare e tornare a lavorare negli uffici. Circa 8,5 milioni di britannici non ha avuto alcun contatto col vaccino.

Il professor Fabrizio Pregliasco: “E' un effetto paradosso perché è legato alla quantità di popolazione vaccinata. Se il 50, 70, 80% della popolazione complessiva è vaccinata è più probabile che finisca nei possibili infettati. E' un effetto che va poi visto stratificato per età e quant'altro ma non ci preoccupa, è un fatto assolutamente normale”.

Ci aveva sorpreso il rapporto, 9 a 1. Sapendo che comunque ci sono milioni di britannici non vaccinati ci ha sorpreso che la bilancia pendessimo moltissimo in loro favore...

Pregliasco: “E' un fatto solo di proporzione avendo una maggioranza di soggetti vaccinati”.

Il professor Giulio Tarro: “Il dato andrebbe interpretato nell'ambito della liberalità che ha scelto il governo britannico, aprendo tutto. Il vaccino non protegge al 100%, è normale avere questi numeri”

Ci chiediamo perché il rapporto sia così alto in favore dei non vaccinati, 1 a 9? Eppure nel Regno Unito abbiamo diversi milioni di inglesi che non hanno fatto nessuna dose, circa 8,5 milioni di persone, e complessivamente raggiungiamo 15 milioni di persone se consideriamo che il 77% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi.

Tarro: “Rientra nella possibilità del richiamo che da tempo viene messo sulla carta. I nuovi sistemi che sono stati utilizzati per la vaccinazione sono fatti in maniera tale da rimodulare gli interventi vaccinali. Si va un po' a tentativi, questo è il concetto. E quindi a seconda dei dati raccolti si ragiona su altri interventi. Poi c'è l'aspetto, per i vaccinati, di sentirsi liberi e lasciare le prerogative protettive seguite prima. Credo che il numero sia anche il risultato di questa situazione”.

La professoressa Maria Rita Gismondo: “Credo ci sia stato un totale allentamento delle misure, fra l'altro in Inghilterra non c'è un uso della mascherina così rigoroso e costante come in Italia. L'unica spiegazione che mi viene in mente, senza avere altri dati scientifici che potrebbero certamente farmi cambiare opinione, è che c'è stato un diffuso senso di sicurezza nei confronti del virus che ha fatto annullare le misure di contenimento. La gente ha interpretato, così come avviene in Italia per altro, che essere vaccinati significa non infettarsi, il che è assolutamente sbagliato”.

C'è anche la variante Delta....

Gismondo: “Si è molto infettiva ma guardi in questo momento io... dati del mio ospedale, qui dentro i ricoverati in terapia intensiva al 99% sono persone non vaccinate, quindi è vero che la Delta è un po' più aggressiva, meno sensibile alla vaccinazione però... sta tenendo, speriamo non ci sia una variante più aggressiva”.

Abbiamo contattato anche il professor Matteo Bassetti che ci ha spiegato: “Guardi, non ho visto questo report e quindi non commento”.

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