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Costume
Disuguaglianza di genere, l'aratro in agricoltura all'origine del sessimo

Disuguaglianza di genere, origine e cause: l’ipotesi dell’aratro di Ester Boserup.

Le pratiche agricole tradizionali potrebbero aver influenzato la storica divisione di genere del lavoro, l'evoluzione e la persistenza delle regole sessiste”, così introducono i lavori gli autori del paper On the Origins of Gender Roles: Women and the Plough.

L’ipotesi dell’aratro, concepita da Ester Boserup negli anni ’70, prende forma a partire dalla lettura di alcune intuizioni a lei coeve:  “ […] i discendenti delle società che tradizionalmente praticavano l’agricoltura con l’aratro, oggi hanno tassi più bassi di partecipazione femminile sul posto di lavoro, in politica, e nelle attività imprenditoriali, così come una maggiore prevalenza di atteggiamenti che favoriscono la disuguaglianza di genere”.

Disuguaglianza di genere: agricoltura a rotazione vs agricoltura con l’aratro

Le società che fin dall’antichità fanno uso dell’aratro, sono meno paritarie delle altre: in esse l’agricoltura era appannaggio degli uomini.

L’agricoltura a rotazione, incentrata sull’impiego di dispositivi a mano come zappe e bastoni, è più accessibile alle donne. I sistemi di coltivazione che si basano sull’uso di un aratro trainato dagli animali, no. Le ragioni sono ovvie: vanno ricercate nelle differenze strutturali tra il corpo femminile e quello maschile.

L’aratura di un campo è un’attività ad alta intensità di capitale. Zappare è, invece, un’attività ad alta intensità di lavoro. E il lavoro, si sa, è una risorsa più accessibile alle donne.

Esiste un nesso tra il sessismo e le condizioni bioclimatiche adatte all'agricoltura ad aratro: il clima, più che una preesistente discriminazione a sfavore delle donne, potrebbe aver indotto all’uso dell'aratro, il quale a sua volta avrebbe favorito il dilagare di opinioni sessiste.

Disuguaglianza di genere: la divisione dei ruoli sociali e il lavoro di cura

La miglior accessibilità dell’agricoltura a rotazione per le popolazioni femminili è pure conseguenza della tradizionale divisione dei ruoli sociali: zappare è un’attività compatibile con il lavoro di cura (rientra, ad esempio, l’accudimento dei figli) interamente assorbito dalle donne, in quanto si può sospendere facilmente. Un lavoro che comporta l’impiego di un pesante strumento trainato da un grosso animale, no.

Gli individui nati nelle società che da sempre praticano l’agricoltura ad aratro, tendono ad avere atteggiamenti più sessisti, anche se sono emigrati in altri Paesi.

Da tali presupposti deriverebbe la nascita di società disuguali in cui gli uomini detengono potere e privilegi.

Disuguaglianza di genere: non trascuriamo il gender data gap

Ma è opportuno ricordare che le statistiche sulla forza lavoro mostrano un divario di genere. La definizione di “agricoltura” viene spesso sovrapposta a quella di “lavoro dei campi”: ne consegue che la porzione di lavoro agricolo femminile che consiste, ad esempio, nell'accudire piccoli animali, curare l'orto di casa e occuparsi delle lavorazioni successive al raccolto, vengono trascurate. È forse anche questo un caso di gender data gap (un vuoto di dati di genere)?

Nel paper sopra citato sono stati esaminati dati etnografici precoloniali e preindustriali sull’uso dell’aratro poi confrontati con indicatori attuali. Massima attenzione è stata data agli emigranti da Paesi in via di sviluppo verso Stati Uniti ed Europa. 

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