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Draghi perplesso: "Perché dobbiamo usare tutte queste parole inglesi?". VIDEO






Da smart working a baby sitting, a Mario Draghi sfugge una frase sull'opportunità di usare tante parole inglesi
Proprio lui, Mario Draghi, l'uomo del "Whatevere it takes", reso famoso nel mondo da quelle tre parole pronciate in inglese, oggi nel corso della visita al Centro vaccinale di Fiumicino ha lasciato trapelare la sua perplessità sull'opportunità di aver introdoto tante parole inglesi nella lingua italiana.
Il premier Draghi stava presentando le nuove misure del governo in tema di "smart working" e "baby sitting", quando ha interrotto per un attimo il discorso che stava leggendo e ad alta voce, con un mezzo sorriso, si è chiesto: "Chissà perché dobbiamo usare tutte queste parole inglesi". Una domanda che sicuramente riaccenderà un dibattito che dura ormai da decenni e darà più convinzione ai tanti italiani contrari all'introduzione di troppe parole straniere nella nostra lingua.
Qualche esempio di parole inglesi diventate ormai di uso corrente in italiano? Dalla politica, con Jobs act, stepchild adoption e spin doctor, al mondo degli affari, con freelance, startup e customer care, dalla moda, con must have, make up e outfit, alla tecnologia, con smartphone, computer e social netowrk, per passare al cinema, alla musica, al cibo... Basta concentrarsi un attimo e ci si renderà conto di quante parole straniere, soprattutto inglesi, utilizziamo ogni giorno, quasi senza accorgerci, nei nostri discorsi quotidiani in ufficio o a casa.