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Le università attraggono ancora. I dati


Con 3246 immatricolazioni (+42% circa) è la prima d'Italia per incremento degli studenti nell'anno accademico 2016/17: ma il boom va condiviso  con diverse università del Meridione,  che sembra stiano ricominciando a investire nel futuro. E il Governo se n'è accorto che esiste anche il Sud?

FOGGIA - I dati ufficiali sono disponibili al MIUR da qualche giorno, ma i primi a pubblicarli sono stati quelli de la Repubblica che hanno scattato una panoramica tra tutte le università italiane: statali e no, telematiche e non solo. E la constatazione balzata immediatamente all'occhio è che una università del Sud, una situata nel cosiddetto profondo Sud, ha fatto registrare un autetico boom delle immatricolazioni all'anno accademico 20126/17 (quello concluso lo scorso ottobre). 

L'università è quella di Foggia, una delle città più a Nord del Sud, certamente la più a Nord della lunghissima Puglia, regione che molto spesso viene indicata come laboratorio che dà vita a sperimentazioni e innovazioni che poi - a distanza di dieci o quindici anni - coinvolgeranno e verrano capite anche dal resto del Paese. Foggia coi suoi 3246 immatricolati è la prima in Italia, facendo registrare un incremento pazzesco - rispetto all'anno accademico 2015/16 - all'incirca del 42%. Il quotidiano la Repubblica, in realtà, la indica come seconda università di questa speciale graduatoria dietro quella di Perugia, tuttavia in ateneo hanno rifatto molto bene i conti e rispetto a quelli registrati al MIUR gli immatricolati sono persino aumentati di alcune decine, appunto fino a giungere alla cifra record di 3246. 

Ma questa classifica è piena di università del Meridione, che hanno fatto registrare una meravigliosa inversione di tendenza rispetto al recente passato. Tra gli incrementi più sensibili che sono stati registrati quello di Sassari (+ 19,5%, sempre rispetto allo stesso dato dello scorso anno accademico), Bari Politecnico (+ 16,1%), Chieti e Pescara (+ 13,6%), Messina (+ 12,7%), Catanzaro (+ 9,7%), Palermo e Salerno (+ 8,6%), Molise (+ 6,4%) e L'Aquila (+ 5,4%). Bene intesi, ci sono anche molto università del Sud che perdono terreno, immatricolati, più in generale iscritti e addirittura che stanno investendo poco in formazione e ricerca scientifica, ma il trend che emerge da questa graduatoria pare davvero inopinabile. E su tutti il dato di Foggia, che ai più è parso la diretta discendenza del grande lavoro che stanno facendo da quelle parti: ricerca, rigore, conti in ordine, investimenti in comunicazione, politiche di attrazione molto efficaci, una vera pioggia di borse di studio agli studenti stranieri e infine il dato affatto trascurabile di essere la prima università italiana a dotarsi della Doppia Carriera / Studente Atleta: ovvero se studi da loro e vinci medaglie internazionali e nazionali con una certa frequenza, loro rivedono con te il programma didattico e la scansione degli esami, esattamente il contrario di quello che si fa normalmente in Italia dove gli studenti che svolgono attività agonistica sono quasi considerati dei nulla facenti. Negli States gli darebbero una medaglia, in Italia sostanzialmente se ne potrebbe fare a meno.

L'ottimo risultato di diversi atenei del Sud Italia ricolloca la questione degli investimenti e del futuro all'interno dell'agenda di lavoro del Governo, rimandando al premier Paolo Gentiloni - e più estesamente al PD - la palla dei finanziamenti al sistema universitario italiano, delle riforme promesse e mai attuate (l'ultima appartiene all'allora ministro Gelmini, in quota a Forza Italia) e dei continui tagli alla ricerca che vengono effettuati da ormai molti anni. L'università di Foggia, e con essa le decine di altre che hanno saputo fare di necessità virtù, insegna come sia possibile coniugare un ateneo di qualità con una programmazione didattica in grado di seguire le indicazioni dei tempi: pare, così sembrerebbe leggendo i dati definitivi, che lo zoccolo duro dell'exploit dell'ateneo guidato dal prof. Maurizio Ricci arrivi da un corso di laurea che gli anni scorsi non esisteva e che invece adesso è unico in Italia. Si chiama "Scienze investigative", gli studenti si iscrivono sperando che succeda qualcosa di straordinario nella loro vita, un po' come nelle serie americane CSI o NYPD, tant'è che quest'anno ha messo insieme 576 immatricolazioni: un autentico record per la Puglia, anzi per mezza Italia. Il Governo e il PD potrebbero e francamente dovrebbero leggere questi dati attentamente, scoprendo che il Sud non solo esiste ma è molto meglio di quanto lo si racconti. Anche se, dalle parti del Sud, questo Governo non ci va mai (G7 a parte, ma quella... era una vetrina, gli investimenti li fanno da un'altra parte!).

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università foggia





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