Il turismo green? E' (anche) un business. Fa bene all'ambiente e all'economia
Il turismo verde è sempre più diffuso. L'indagine sugli aspetti economici delle scelte green e il caso della Riviera Romagnola
Il turismo verde è un business. Lo dicono i numeri e gli interessi crescenti sorti intorno al tema della sostenibilità. Fare scelte eco friendly, infatti, si sta trasformando in un vantaggio economico per gli operatori del settore che - sempre più spesso - vengono scelti dai potenziali clienti proprio per le loro scelte ambientali.
Gli scettici parlano di moda del benessere e del vivere bene, di un cambiamento globale di stile di vita o di una semplice presa di coscienza. Ma qualsiasi cosa essa sia non si può negare che generi business. Basta guardare come sono cambiati - in poco più di 5 anni - gli scaffali dei nostri supermercati.
Ma torniamo al turismo sostenibile e agli aspetti economici delle scelte green. Ogni anno nel mondo viaggiano un miliardo di persone (con numeri costantemente in aumento; si stimano 800mila persone in viaggio in più nel 2030) che spostano il 10% del Pil e il 12% dell’occupazione di tutta l’Europa. Cosa accadrebbe al nostro pianeta se intorno a questa enorme mole di persone non si muovessero parallelamente anche delle scelte sostenibili? Accadrebbe che i livelli d’inquinamento salirebbero inesorabilmente creando danni irreversibili all’ambiente. Basti pensare al solo fatto che il turismo risulta essere una delle principali cause di produzione di Co2 (solo in Europa, il 20% dell’anidride carbonica prodotta è legata al settore dell’ospitalità).
Una piccola apocalisse che non lascia indifferenti i viaggiatori di mezzo mondo che - di fatto - hanno fatto crescere, con le loro scelte, la domanda di turismo sostenibile. Secondo una ricerca condotta da TripAdvisor nel 2015, il 34% degli utenti interrogati (1 italiano su 3) ha dichiarato di voler fare una vacanza eco-responsabile; e che, le sue decisioni sono state orientate da alcune scelte fatte dagli hotel, come il riutilizzo degli asciugamani. Il 71% degli utenti, stando ai numeri di TripAdvisor, verificherebbe fattori di sostenibilità ambientale.
Come fare a catturare questo pubblico? Qualcosa si sta muovendo anche in Italia. Una realtà nazionale come Legambiente (http://www.legambiente.it/temi/turismo), per esempio, da anni stila un decalogo di regole che le strutture alberghiere devono rispettare per aver il famoso bollino verde. Ci sono poi esperienze locali come il Green Booking, nato in Riviera Romagnola lo scorso anno - novembre 2015 - che ha finalizzato la sua attività alla piantumazione di alberi nei comuni della costa romagnola. Il sistema di scelta “green” è partito dalla web agency riminese Info Alberghi (http://www.info-alberghi.com/) che ha convinto tutti i comuni della costa romagnola e albergatori della zona ad aderire ad un progetto molto semplice. In pratica gli hotel presenti sul portale di Info Alberghi (più di 1100) possono partecipare al progetto donando una quota da destinare alla piantumazione di alberi. Gli utenti possono scegliere di passare la loro vacanza in questo hotel, premiando la scelta green dell’albergatore. Un circuito che si autoalimenta di “verde”.
Ma queste non sono le sole esperienze, nate. Soprattutto nel campo della piantumazione di alberi, sempre più realtà si stanno muovendo per favorire la crescita di spazi verdi, anche nelle città metropolitane.
Insomma i consumatori eco consapevoli non ne hanno mai abbastanza. E dovranno trovare sempre più offerte… anche perché crescono. Secondo il rapporto CMIGreen Traveler Study Report (http://cmigreen.com/wp-content/uploads/2012/02/cmigreen2010_11.pdf), infatti, i “responsabili” consumano di più rispetto alla media. Nel 2010, in piena crisi economica globale, questi consumatori hanno continuato a viaggiare (il 54% aveva fatto una vacanza eco friendly negli ultimi 12 mesi).
Insomma, un business che non ha conosciuto crisi… nemmeno quella globale.