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La guerra delle orecchiette a Bari: "Siamo in lutto", pastaie star contro il Comune. E i turisti...
Scoppia il caos, tra accuse di "prodotti non freschi", multe e dispetti

Bari, la produzione di orecchiette
Bari, scatta il "lutto delle orecchiette". Pastaie contro il Comune
Le pastaie di Bari Vecchia sono finite nel mirino del Comune, per le donne ormai diventate delle vere star, con tanto di profili social da migliaia di follower e banchetti con le orecchiette presi d'assalto dai turisti, sono scattate le multe, cinque per l'esattezza: una per occupazione abusiva di suolo pubblico e quattro per vendita non autorizzata di prodotti non freschi. "Chiuso perché il Comune non vuole più farci lavorare. Lutto orecchiette". Le pastaie di Bari Vecchia martedì - riporta Il Fatto Quotidiano - hanno dato vita a un singolare sciopero: niente orecchiette sulle spianatoie accanto all'Arco Basso – uno dei vicoli più caratteristici, che dal Borgo antico sbuca sul Castello Svevo –, solo una manciata di farina, un telaio e un cartello di protesta.
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Nel marzo scorso, davanti all’abitazione di una signora - prosegue Il Fatto - furono sequestrati dalla Guardia di Finanza e dagli agenti delle Volanti "tre sacchetti di pasta industriale dal peso di due chilogrammi e 46 sacchetti di pasta industriale dal peso di 500 grammi cadauno". Sul caso, dopo la presentazione di un esposto di un privato, indaga anche la Procura. L'assessore allo sviluppo locale Pietro Petruzzelli ha fatto sapere che proseguirà la battaglia, ma solo contro la vendita di orecchiette industriali senza la specifica autorizzazione. La tradizione, se rispettata, non si tocca: si mangia.