Borgonovo a In Onda: “Mamdani come Sala, parla di poveri e posa con Soros” - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:47

Borgonovo a In Onda: “Mamdani come Sala, parla di poveri e posa con Soros”

A In Onda Borgonovo critica Mamdani e paragona il suo stile politico a quello di Beppe Sala, citando una foto con Alex Soros

A In Onda, su La7, Francesco Borgonovo è intervenuto per commentare l’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York, soffermandosi sulle prime reazioni politiche e mediatiche seguite al voto. Il giornalista ha riconosciuto la forza comunicativa della campagna elettorale del nuovo primo cittadino, definendola efficace e centrata sui temi della rappresentanza delle minoranze, del diritto alla casa e della lotta alle disuguaglianze. Tuttavia, ha sottolineato come a suo giudizio ci sia una contraddizione tra la narrazione di Mamdani e le prime immagini circolate dopo l’elezione.

“È uno molto bravo, con una comunicazione formidabile, ma che non ha mai governato nemmeno una salumeria sotto casa sua”, ha affermato Borgonovo. Il riferimento è alla foto in cui Mamdani appare abbracciato ad Alex Soros, presidente della Open Society Foundations e figura simbolica, nel dibattito politico, delle élite globaliste. “Si parla di poveri, di minoranze, di lotta per gli ultimi, ma poi si finisce a posare con Soros. È una contraddizione evidente”, ha aggiunto.

Da qui, il paragone con Milano e con il sindaco Beppe Sala: una città internazionale, attraente, “green” e presentata come modello progressista, ma al tempo stesso sempre più difficile da vivere per chi ha redditi medi o bassi. Secondo Borgonovo, la retorica della città inclusiva rischia di convivere con una realtà opposta: aumento dei costi, gentrificazione e progressiva esclusione delle fasce più fragili.

“Milano è una città dove i poveri vengono espulsi. Si fanno tante belle cose simili a quelle di Mamdani, con estetica social, calzini colorati e biciclette costose. Ma il risultato è una città per pochissimi”, ha concluso.

Le parole hanno riacceso un dibattito già molto presente nel discorso pubblico: quanto la politica contemporanea sia ancorata più all’immagine e al racconto di sé che alla gestione concreta delle disuguaglianze urbane.