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Cronache
Chi è Salman Rushdie, lo scrittore indiano accoltellato a New York
Salman Rushdie

Chi è Salman Rushdie, lo scrittore indiano accoltellato a New York 

Chi è Salman Rushdie, lo scrittore indiano accoltellato a New York?  Salman Rushdie, destinatario di minacce dagli anni Ottanta per l'opera I versi satanici, ritenuta blasfema, e oggi vittima di un tentato omicidio a New York, è uno scrittore indiano naturalizzato britannico.

Nato a Bombay nel 1947 da una famiglia musulmana originaria del Kashmir, si trasferisce a Londra all'età di 14 anni e completa gli studi in Storia al King's College di Cambridge, ottenendo la cittadinanza britannica nel 1964.

Salman Rushdie e il caso dell'opera "I versi satanici" 

Salman Rushdie è uno scrittore indiano naturalizzato britannico, è destinatario di minacce dagli anni Ottanta per l'opera 'I versi satanici', ritenuta blasfema.

Il suo romanzo d'esordio Grimus risale al 1975, ma il suo talento da scrittore emerge con I figli della mezzanotte (1981), il cui titolo si riferisce ai bambini nati nella notte in cui l'India ottenne l'indipendenza, il 15 agosto 1947, e con il quale si aggiudica il Booker Prize.

Seguono Vergogna (1983), che narra la repressione nel Pakistan dilaniato da feroci rivalità politiche, e Il sorriso del giaguaro. Viaggio in Nicaragua.

Il romanzo che lo porta al centro dell'attenzione mondiale arriva nel 1988: I versetti satanici.

Si tratta di una rivisitazione satirica dell'islamismo nella quale vengono ritratti un personaggio ispirato al profeta Maometto e la sua trascrizione del Corano in un modo che, dopo la pubblicazione del romanzo nell'estate del 1988, ha subito attirato critiche da parte dei leader della comunita' musulmana in Regno Unito.

Il titolo si riferisce alla leggenda del profeta islamico secondo cui alcuni versetti sarebbero stati pronunciati da lui come parte del Corano e poi ritirati perché il diavolo glieli aveva suggeriti per ingannarlo, facendogli credere che provenissero da Dio.

Salman Rushdie, le minacce di morte, l'Iran e la fatwa del 1989

A nove giorni dalla pubblicazione, il libro viene bandito in India. Seguono le prime minacce di morte e il rogo del libro nella città inglese di Bolton, dove 7 mila musulmani, dopo la preghiera del venerdi', organizzarono una manifestazione contro il romanzo di Rushdie.

L'evento che cambierà per sempre la vita dello scrittore arriva il giorno di San Valentino del 1989, a meno di sei mesi dalla pubblicazione dei Versetti satanici, quando l'Ayatollah Khomeyni, la guida suprema dell'Iran e autorità per tutti i musulmani sciiti, emette una fatwa (una sentenza legale su un punto della legge islamica, ovvero la sharia, nel mondo musulmano) chiedendo la morte di Rushdie e dei suoi editori.

"Invito tutti i valorosi musulmani, ovunque si trovino nel mondo, ad ucciderli senza indugio, in modo che nessuno osera' d'ora in poi insultare le sacre credenze dei musulmani", dichiaro' Khomeyni.

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