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Cronache
Coronavirus,test nelle scuole e stretta su chi rifiuta le cure. Parla Speranza

"Ricostruire un rapporto organico tra scuola e sanita', recuperando il senso di una norma del 1961 che introduceva la medicina scolastica, superata negli anni '90. Una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con le scuole. Ho proposto alle Regioni che questo modello venga ripristinato. Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica. Un monitoraggio costante". Cosi' il ministro della Salute Roberto Speranza in un'intervista a Repubblica in cui annuncia una stretta su chi rifiuta le cure. "Oggi se una persona e' positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c'e' una multa fino a 5mila euro", rileva Speranza.

"Sto valutando con il mio ufficio legislativo l'ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa". II ministro ribadisce il si' al Mes. "Ragioni ideologiche sarebbero senza senso. Piu' delicato, invece, l'argomento di uno stigma, se l'Italia fosse l'unico Paese ad accedere, che potrebbe far aumentare il tasso di interesse sul resto del debito", osserva. "E' giusto che sia il Parlamento a discuterne e decidere. Io mi battero' perche' nuove ingenti risorse arrivino alla Sanita'".

Parlando del governo, "abbiamo affrontato una crisi sanitaria senza precedenti con grande spirito unitario, adesso - davanti al nuovo temibile avversario, il dramma sociale che si profila in autunno - dobbiamo agire con altrettanta determinazione e coraggio. Non possiamo raccontare che non ce la facciamo. Bisogna guardarsi dritto negli occhi, decidere e poi correre come un treno", sottolinea Speranza, che nega l'esistenza di un piano per sostituire il premier Conte: "Ha le carte in regola".

Sui partiti, "serve il coraggio di interpretare una stagione nuova con un approccio di natura rifondativa. Lo dico al Pd innanzitutto, ma anche a tutte le altre forze civiche progressiste e ambientaliste. Al centro bisogna mettere i beni comuni e un nuovo rapporto Stato-mercato", rimarca Speranza, secondo cui la riflessione dovrebbe riguardare anche M5s. "E' cambiato il mondo, nessuno di noi puo' chiudersi in un recinto. Non ha senso".

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