Cronache
Diritti tv: Antitrust, mai dato ok accordi distorsivi concorrenza
Antitrust, mai dato ok accordi distorsivi concorrenza - L'Autorita' garante della concorrenza e del mercato non ha mai dato il proprio via libera - "ai sensi della normativa antitrust" - ad operatori televisivi riguardanti "possibili accordi distorsivi della concorrenza nell'assegnazione dei diritti televisivi per stagioni calcistiche del triennio 2015-2018". La precisazione arriva da fonti della stessa Authority sottolineando che "si e' limitata a esprimersi, su un'istanza presentata dalla Lega Calcio ai sensi del Decreto Legislativo 9 gennaio 2008, n. 9 (cosiddetto Decreto Melandri), sulla possibilita' di consentire all'assegnatario del Pacchetto D (cioe' RTI) di concedere in sub-licenza a Sky i diritti audiovisivi relativi al medesimo pacchetto". E una volta "verificato che l'accoglimento dell'istanza si sarebbe tradotta nella visibilita' di una parte degli eventi compresi nel pacchetto D su due piattaforme concorrenti", l'Autorita' "si e' pronunciata favorevolmente" facendo espressamente salva in tale occasione la possibilita' di un intervento ai sensi della legge n. 287/90, nonche' degli artt. 101 e 102 del TFUE". Le stesse fonti concludono rilevando che "alcun contratto o accordo intercorrente fra Sky e Mediaset e' mai stato portato all'attenzione dell'Autorita'".
Diritti tv, sospetto patto anti concorrenza Sky-Mediaset - La Guardia di finanza e' impegnata tra Roma e Milano in una serie di ispezioni nelle sedi della Lega calcio di serie A, di Sky e di Mediaset. L'attivita', d'intesa con l'Antitrust, e' finalizzata a verificare la presenza di un eventuale accordo, lesivo della concorrenza, nella vendita dei diritti tv delle stagioni calcistiche 2015-2018, vendita curata dalla Lega nell'estate del 2014.
L'assegnazione dei diritti tv per le stagioni in questione e' datata 26 giugno 2014 e arriva dopo settimane di trattative e accuse incrociate tra i concorrenti e una delle assemblee di Lega piu' lunghe della storia. Con il si' di tutti i club e l'astensione della sola Fiorentina, il pacchetto A (quello che assegna in esclusiva le partite delle otto principali squadre italiane sul satellite) va a Sky Italia che ha presentato un'offerta di 357 milioni. I pacchetti B (quello che assegna le partite delle otto squadre piu' importanti sul digitale terrestre) e D (che vede inclusi gli scontri tra le altre 12 squadre di serie A) vengono aggiudicati a Rti (Mediaset) rispettivamente per 280 e 306 milioni. Alla fine, la rete di Murdoch mantiene l'esclusiva satellitare di tutte le 380 partite della stagione di serie A (per 572 milioni di euro l'anno) acquisendo le partite inserite nel pacchetto D da Mediaset mentre il Biscione si garantisce la diretta di 248 match, con tutte le big, in campo (373 milioni di euro) sul digitale terrestre. Risultato: la Lega Calcio ottiene 943 milioni di euro a stagione, 111 in piu' del triennio precedente ma un centinaio in meno rispetto a quanto era emerso dall'apertura delle buste. Le offerte di partenza erano infatti 13 e vedevano tra i 'competitor' anche Fox ed Eurosport. "La delibera - spiega ad assemblea finita il presidente della Lega, Maurizio Beretta - tiene conto di una valorizzazione dei ricavi e soprattutto degli interessi degli utenti e dei consumatori, attraverso un'assegnazione sulle piattaforme su cui gli operatori sono consolidati".
Scende in campo anche l'Autorita' garante della Concorrenza e del Mercato nella partita dei diritti tv del calcio: un'istruttoria e' stata infatti aperta nei confronti delle societa' Sky Italia, Rti-Mediaset, Infront Italy e della Lega nazionale professionisti di Serie A sull'assegnazione dei diritti televisivi per il campionato della massima serie nel triennio 2015-2018. L'istruttoria mira a verificare se siano intervenuti "accordi spartitori" fra Sky e Mediaset, e gia' oggi alcuni funzionari dell'Antitrust hanno eseguito oggi una serie di ispezioni nelle sedi delle societa', coadiuvati dai militari del Nucleo speciale Tutela Mercati della Guardia di finanza.
In particolare - riferisce un comunicato dell'Authority -, al termine della procedura per l'assegnazione dei diritti televisivi, Sky avrebbe dovuto trasmettere le partite del campionato di Serie A di calcio sulle piattaforme satellitare e digitale terrestre contenute nei "Pacchetti A e B", mentre a Mediaset - che aveva presentato l'offerta piu' alta solo per il "Pacchetto D" - sarebbero spettate le restanti partite su tutte le piattaforme.Successivamente alla gara, tuttavia, l'assetto definitivo delle assegnazioni e' risultato diverso per i singoli "pacchetti" in cui erano stati inseriti i diritti televisivi: il pacchetto satellitare (A) e' stato assegnato a Sky, il pacchetto digitale terreste (B) e' stato assegnato a RTI, mentre il pacchetto D e' stato assegnato a RTI che poi l'ha ceduto a Sky. L'Antitrust vuole verificare la possibile sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza, in violazione dell'art. 101, comma 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, volta eventualmente a "condizionare e alterare" gli esiti della procedura di assegnazione e a escludere i potenziali nuovi entranti, cosi' da pregiudicare il commercio intracomunitario. Il procedimento avviato oggi dovra' concludersi entro il 30 aprile 2016.