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Cronache
Eutanasia, "voglio morire all'estero": boom richieste dopo stop a referendum

Boom di richieste per sapere come morire all'estero dopo il no al referendum sul fine vita  

Il dato, fornito all'AGI, riguarda il numero di chiamate all'associazione 'Luca Coscioni' guidata da Marco Cappato, che aveva promosso il quesito bocciato dalla Consulta.  

Tra il febbraio e l’aprile 2022 sono state registrate rispetto all’analogo periodo nello scorso anno circa trecento chiamate in più all’associazione ‘Luca Coscioni’ di persone che chiedono, tra le altre cose, assistenza per andare a morire all’estero.

Il dato dell’incremento, fornito all’AGI, appare significativo perché potrebbe essere collegabile alla decisione della Consulta che, il 16 febbraio, ha dichiarato inammissibile il quesito referendario sull’abrogazione parziale del reato di ‘omicidio del consenziente’.

"Tante richieste su eutanasia  e suicidio assistito" 

“Lo scorso anno in questo arco di tempo ne arrivarono circa 900 rispetto alle attuali 1172. Delle telefonate nel 2022, 198 sono di richieste di informazioni su eutanasia e suicidio assistito e 53 per interruzione delle terapie e sedazione profonda”. 

Il ‘Numero Bianco’ è gestito da un gruppo di volontari e professionisti che danno informazioni su tutto ciò che attiene al fine vita, anche sulle cure palliative e il testamento biologico. La Corte Costituzionale aveva spiegato di avere ritenuto inammissibile il quesito perché, con l’abrogazione della norma, anche se parziale, “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.

Il testo in discussione in Parlamento 

Il 10 marzo scorso, la Camera ha dato il via libera al testo sulle ‘Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita’ dopo che la Consulta aveva sollecitato il Parlamento a legiferare in materia di fine vita. Un impulso arrivato in seguito all’assoluzione di Cappato nel processo in cui era accusato di ‘omicidio del consenziente’ per il caso di Fabiano Antoniani, meglio noto come Dj Fabo, rimasto cieco e tetraplegico a causa di un incidente stradale e morto in una clinica elvetica il 27 febbraio 2017. In vista  della discussione in Senato, l’associazione Coscioni ed Emma Bonino hanno organizzato per il 6 aprile un seminario a Palazzo Giustiniani, a Roma. 

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