Cronache
Furti nelle chiese, arrestata una banda di romeni
Furti nelle chiese, presi tre uomini romeni dopo una serie di 'operazioni' da 50mila euro
Furti nelle chiese, individuati i ladri che rubarono nella Madonna dell'Angelo di Caorle, edificio religioso simbolo di Caorle che venne saccheggiato, con tanto di statua deturpata e le offerte dei credenti svanite. Un furto da 5mila euro avvenuto nel dicembre del 2016.
L'indagine condotta dai carabinieri della stazione di Lendinara (Rovigo), ha scoperto che dietro c'era una banda di ladri specializzata in furti nelle chiese.
Tre uomini romeni sono stati denunciati perché sospettati di essere i responsabili di una serie di colpi in edifici religiosi nelle province di Venezia, Treviso, Rovigo e Verona. Tutti i furti messi a segno nel 2016, per un bottino totale quantificato in circa 50mila euro.
“I miei complimenti ai Carabinieri della stazione di Lendinara (Rovigo) per aver individuato i responsabili di una serie di furti compiuti nel 2016 in chiese e santuari del Veneto. Mi auguro che gli autori di queste barbare profanazioni, che hanno violato luoghi cari ai veneti come il santuario di Caorle, quello di Motta di Livenza e la Madonna del Frassino di Peschiera, siano presto assicurati alla giustizia”, ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, elogia il lavoro degli uomini dell’Arma che hanno individuato in tre cittadini romeni (resisi peraltro irreperibili) i responsabili della catena di atti blasfemi furti di monili ed ex voto effettuati due anni fa nei luoghi di culto del Veneto. “Mi auguro – aveva detto Zaia nei giorni degli atti sacrileghi – che questi barbari vengano arrestati al più presto e che venga loro comminata la pena più dura possibile, comunque insufficiente perché non esiste una pena per la violazione dei sentimenti delle persone e del rispetto per un simbolo amatissimo di religiosità e di storia locale”.