Garlasco, gli ingegneri che analizzarono il pc di Chiara Poggi: "Faceva ricerche particolari". VIDEO - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:31

Garlasco, gli ingegneri che analizzarono il pc di Chiara Poggi: "Faceva ricerche particolari". VIDEO

A Mattino Cinque i periti che analizzarono il pc di Chiara Poggi nel 2009: “Ricerche anomale in orari in cui lei non era a casa. Contenuti simili a quelli di Stasi”

Nuovo capitolo sul caso Garlasco a Mattino Cinque, dove sono intervenuti Alberto Porta e Daniele Occhetti, i due ingegneri informatici che nel 2009 analizzarono i computer di Chiara Poggi e Alberto Stasi nell’ambito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Mauro Vitelli. I due tecnici hanno ripercorso in diretta ciò che trovarono all’epoca nei pc della coppia, offrendo un quadro ancora una volta complesso e controverso.

Occhetti descrive come punto di partenza un elemento che definisce «molto particolare»:
«Il pc di Chiara svelava le ultime ricerche fatte nell’agosto 2007 e anche quello che era accaduto nei giorni precedenti. Ci sono attività anomale, soprattutto a luglio, un mese molto caldo, con moltissime ricerche di contenuti pornografici».

Ma ciò che colpì i tecnici furono gli orari:
«Molte di queste ricerche – spiega Occhetti – risultano effettuate quando Chiara non era a casa, ma al lavoro. Quindi è probabile che il pc sia stato utilizzato da altre persone».

Una circostanza che per i periti incide su due aspetti fondamentali:

  1. la ricostruzione dell’attività effettuata sul computer di Chiara,

  2. il confronto con il pc di Alberto Stasi, spesso messo sotto accusa per la presenza di determinati contenuti.

«Quando si disse che il pc di Alberto conteneva certe tipologie di materiale – prosegue Occhetti – e scoprimmo che parte di quei contenuti si ritrovavano anche nel pc di Chiara, usato anche da altri, la prospettiva cambiò».

Per i tecnici, infatti, la comparazione tra i due computer assume un senso diverso se si considera che il pc di Chiara non era utilizzato esclusivamente dalla ragazza e che alcune attività informatiche risultano incompatibili con i suoi orari e con le sue abitudini.

Una testimonianza che riaccende un dibattito mai sopito: quello sul ruolo dei dati informatici nel processo e sulla loro interpretazione, oggi tornata al centro grazie alle nuove perizie e al riaccendersi dell’attenzione mediatica sul caso.