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Gioco online e slot machine nei locali, stop ai divieti troppo rigidi: la Consulta boccia la stretta "anti-ludopatia"
La norma vietava l’uso, anche solo occasionale, di qualsiasi strumento capace di collegarsi a siti di gioco

Slot machine nei locali, per la Consulta spetta al legislatore adottare misure contro la ludopatia
È incostituzionale il divieto di mettere a disposizione, all’interno di esercizi pubblici, apparecchiature che permettano di accedere a piattaforme di gioco online. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 104, depositata oggi, dichiarando l’illegittimità dell’articolo 7, comma 3-quater, del cosiddetto “decreto Balduzzi” del 2012. La norma vietava l’uso, anche solo occasionale, di qualsiasi strumento capace di collegarsi a siti di gioco, siano essi legali o illegali, colpendo così tanto i dispositivi destinati esclusivamente al gioco (come i totem), quanto quelli a navigazione libera (computer, tablet o simili). Una disposizione, secondo la Corte, troppo ampia e generalizzata.
Pur riconoscendo la finalità legittima e meritevole del contrasto alla ludopatia, la Consulta ha ritenuto la misura irragionevole e sproporzionata, in quanto estendeva il divieto a comportamenti molto diversi tra loro per natura e gravità. Da qui la conseguente illegittimità anche della sanzione fissa prevista per la violazione del divieto, pari a 20.000 euro. Spetterà ora al legislatore, precisa la Corte, individuare strumenti più adeguati ed equilibrati per affrontare il problema della dipendenza dal gioco.