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Cronache
Glifosato, Monsanto/Bayer condannata negli USA a pagare 1,56 mld di dollari

Glifosato sì, glifosato no: l’erbicida che alcuni agricoltori usano come l’acqua è un prodotto Monsanto che Bayer ha acquisito

Responsabile di negligenza, difetti di progettazione e mancato avvertimento dei querelanti dei potenziali pericoli dell'uso del Roundup (il diserbante fogliare sistemico che ha come principio attivo il glifosato). Questo riferisce l’agenzia di stampa internazionale Reuters in merito alla condanna decisa venerdì scorso dalla giuria della Contea di Cole, nel Missouri, in merito all’uso del Roundup. Il tribunale USA ha stabilito che l'azienda Monsanto della Bayer deve pagare 1,56 miliardi di dollari ai querelanti che sostenevano che l’erbicida avesse causato loro lesioni, tra cui il cancro.

Per il tribunale Valorie Gunther di New York, Jimmy Draeger del Missouri e Daniel Anderson della California riceveranno complessivamente 61,1 milioni di dollari di danni compensativi e 500 milioni di dollari ciascuno di danni punitivi. A ciascuno di loro era stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin che, a loro dire, era stato causato dall'uso nella proprietà di famiglia del Roundup. Alla moglie di Draeger, Brenda, sono stati riconosciuti 100.000 dollari per i danni che avrebbe subito a causa della malattia del marito. Il linfoma non Hodgkin è un tumore che nasce nel sistema linfatico e si sviluppa dai linfociti.

Una sentenza importante contro la quale Bayer ha comunicato si opporrà, sostenendo di aver dimostrato ampiamente che il Roundup e il suo ingrediente attivo, il glifosato, sono sicuri per l'uso umano. L’azienda ha anche detto che in questi procedimenti i tribunali hanno permesso ai querelanti di travisare il processo di rinnovo del glifosato da parte dell'Unione europea.

Il 16 novembre scorso la Commissione Europea ha deciso di rinnovare l’uso del glifosato in Europa, anche se il 15 dicembre 2023 si dovrebbe mettere un punto fermo sulla vicenda con la decisione finale. L'Italia era inizialmente contraria all’approvazione. Ma in assenza di una maggioranza qualificata, pro o contro, la Commissione europea può decidere di rinnovare l’uso del glifosato anche senza un reale via libera da parte dei governi. Una decisione sul rinnovo del glifosato deve essere presa però entro il 14 dicembre, perché l’attuale approvazione scade il 15 dicembre 2023.

LEGGI ANCHE: Ue, si vota sul glifosato. Dietro la frutta perfetta c'è il rischio leucemia

Ora ci potremmo ritrovare in una situazione paradossale con una condanna pesante negli USA, almeno in questa fase, e Bruxelles che dà l’ok all’uso in Europa. Dopo che una relazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che ha concluso di non aver individuato alcuna “area critica di preoccupazione” per l’uomo, gli animali o l’ambiente, l’Unione Europea ha deciso di non impedirne l’uso. Un rinnovo però che, se avverrà, avrà alcune condizioni: ne sarà vietato l’uso per il disseccamento (ovvero quando viene utilizzato per asciugare una coltura prima del raccolto), l’impiego dovrà essere accompagnato da misure di mitigazione del rischio per l’area circostante, attraverso delle cosiddette zone tampone di cinque e fino a dieci metri.

La quantità d’utilizzo e la misura sembrano fare la differenza. Difficile però capire per ora come avverranno gli eventuali controlli e la complessità degli stessi non lascia sperare in un’applicazione pratica dei protocolli. Però gli Stati membri come l’Italia avranno margine di manovra per impedirne l’uso se vorranno, visto che il rilascio delle autorizzazioni all’utilizzo sarà nazionale così come le condizioni d’uso.

Il verdetto americano sul glifosato è la quarta sconfitta per Bayer. Anche se la vicenda sembra altalenante anche nei tribunali. L'azienda è stata anche dichiarata non responsabile nei confronti dei querelanti in nove processi. All'inizio di novembre, Union Investment, uno dei 10 principali azionisti di Bayer, ha invitato l'azienda a prendere in considerazione la possibilità di impegnarsi con i querelanti per risolvere altri casi.

L’opposizione di Bayer all’ultimo verdetto USA è sicura e i danni punitivi potrebbero essere ridotti in appello. Va ricordato che tra gli organismi internazionali solo l’Iarc, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno”.

 

 

 

 

 

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