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I cantieri come la torre di Babele: le lingue diverse limitano la sicurezza. Serve anche una formazione innovativa
L’informazione e la formazione devono uscire dai binari convenzionali e diventare strumenti di cultura diffusa, coinvolgente e concreta

I cantieri come la torre di Babele: le lingue diverse limitano la sicurezza
Basta con i corsi di formazione tradizionali, non bastano aule e quiz, bisogna uscire dai binari convenzionali. Servono situazioni in cui il lavoratore “vive”, percepisce e affronta il rischio come nelle Escape Room che riproducono scenari reali in un contesto virtuale, immersivo e coinvolgente.
Nel settore edile italiano un operaio su tre è straniero. Le lingue più diffuse nei cantieri sono il romeno, l’albanese, l’arabo marocchino e l’egiziano. Spesso, questi operai, non comunicano correttamente fra di loro oppure non conoscono bene neanche l’italiano. Immaginiamoci quanto possa essere pericoloso lavorare in questo modo. Un problema linguistico che diventa più evidente quando, tutti, non parlano la lingua della sicurezza, perché non basta capirla, bisogna assimilarla e praticarla.
“La sicurezza nei cantieri – avverte l’esperto di formazione Bruno Ranellucci - è ancora percepita da molte imprese come un obbligo burocratico. Portare un operaio in aula di formazione, oltretutto, per un imprenditore significa bloccare i lavori del cantiere e questo spaventa perché si pensa più alla perdita di denaro che non ad un investimento. Questo approccio porta a un’applicazione formale, ma non sostanziale delle norme, soprattutto tra le micro imprese.
L’informazione e la formazione devono quindi uscire dai binari convenzionali e diventare strumenti di cultura diffusa, coinvolgente e concreta. In effetti chiunque abbia svolto un corso sulla sicurezza lo ha trovato noioso e poco coinvolgente. Tutto questo contribuisce a una pericolosa distanza tra la teoria e la realtà, soprattutto nei cantieri. Una distanza che, nei numeri, si traduce in un dato drammatico: tre infortuni su quattro colpiscono lavoratori stranieri non comunitari.
Per essere davvero efficace, la formazione deve parlare il linguaggio dell’esperienza. Non bastano aule, quiz e attestati. Servono situazioni in cui il lavoratore ‘sente’ il rischio, lo vive, lo affronta. Pensiamo ad esempio a esperienze formative innovative, come Games of Safety, la prima Escape Room tematizzata sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (progetto sviluppato da Frareg), che riproduce scenari di rischio reali in un contesto immersivo e coinvolgente.
Invece di ascoltare regole da un’aula, i partecipanti devono risolvere criticità per uscire da situazioni pericolose, proprio come in un cantiere vero. Una modalità che punta a stimolare la cooperazione tra colleghi e sviluppare una consapevolezza autentica sui comportamenti corretti da adottare. Un cambio di paradigma, dunque, che può rivoluzionare il modo di fare cultura della prevenzione. Insomma, quando una regola viene sperimentata in prima persona, smette di essere un concetto astratto e diventa un automatismo concreto.
Un metodo che cambia completamente il paradigma: non più solo trasmissione di nozioni, ma costruzione di consapevolezza. Se sbagli in aula, poco male. Se sbagli nell’ Escape Room, la sirena suona, il tempo scade e allora si capisce davvero cosa significa un errore. È lì che si impara. Nel frattempo, si discute del possibile raddoppio dei fondi Inail, che potrebbero arrivare a 1,3 miliardi di euro. Ma non è ancora chiaro come verranno impiegati. “Non saranno risorse che arriveranno direttamente alle aziende – chiarisce Ranellucci – ma è fondamentale che vengano destinate a strumenti efficaci, concreti, misurabili. La formazione esperienziale è uno di questi”.
Conclusione? Non possiamo continuare a raccontare la sicurezza solo dopo che è successo il peggio. Serve una nuova informazione, una nuova formazione, una nuova cultura. E serve adesso. Un esempio? Meta sta costruendo in Italia e i lavoratori nel loro cantiere (irlandesi e inglesi), sono tutti già ben formati e in regola perché, da loro, la formazione è sacra e imprescindibile.