Influenza, boom di contagi. Il virologo avverte: "Fino a 20 milioni di casi. Il Covid resta una minaccia". Ma difendersi si può - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:17

Influenza, boom di contagi. Il virologo avverte: "Fino a 20 milioni di casi. Il Covid resta una minaccia". Ma difendersi si può

Secondo l’esperto virologo, il picco influenzale arriverà a Natale mentre il Covid continua a circolare in silenzio

di Federica Concas

Influenza, il virologo Pregliasco: "Solo questa settimana stimiamo circa 500-600 mila infezioni"

La stagione influenzale è partita in anticipo e con notevole intensità. Rispetto allo scorso anno, la curva dei contagi sta salendo più rapidamente: la scorsa settimana l’11,2% dei campioni analizzati è risultato positivo all’influenza, una soglia che nel 2023 era stata raggiunta solo a metà dicembre. Per fare il punto sulla situazione, Affaritaliani.it ha intervistato il virologo Fabrizio Pregliasco, uno dei massimi esperti italiani in materia.

Quando dobbiamo aspettarci il vero picco dell’ondata in Italia? Può darci una stima dei casi attesi nelle prossime settimane?

"L’influenza c’è, ma per ora non è prevalente. Questa settimana stimiamo circa 500-600 mila infezioni respiratorie, secondo la rete RespiVirNet. Gli sbalzi termici favoriscono soprattutto i virus simil-influenzali, mentre il picco della vera influenza arriva di solito nel periodo natalizio: tra spostamenti, riunioni familiari e contatti stretti, la trasmissione aumenta, e la riapertura delle scuole completa l’impennata. A fine stagione prevediamo tra i 16 e i 20 milioni di casi, considerando l’intero mix dei virus respiratori: influenza vera e propria, virus respiratorio sinciziale, adenovirus e gli altri “cugini” influenzali oggi molto attivi.

Un chiarimento fondamentale: la vera influenza si riconosce solo quando compaiono insieme tre elementi – febbre improvvisa oltre i 38°, sintomi respiratori (naso chiuso o che cola) e una marcata sintomatologia generale, dai dolori muscolari alla forte spossatezza. Se uno di questi manca, nella maggior parte dei casi non si tratta di influenza vera, ma di una forma simil-influenzale".

Il freddo anticipato sta già accelerando la stagione influenzale? Che variante stiamo vedendo circolare quest’anno?

"Sì, l’accelerazione è evidente. La stagione è partita presto e con grande intensità, esattamente come abbiamo visto in Australia – per il terzo anno consecutivo – e poi in Giappone e nel Nord Europa, che tendono ad anticipare ciò che poi accade da noi. Quest’anno sta circolando una variante H3N2 con caratteristiche nuove rispetto al passato, e proprio questo ci fa prevedere un numero molto elevato di casi.

È importante ricordare che l’influenza non è mai sola, attorno ruota una vera orchestra di oltre 260 virus e sottotipi, che si alternano e si sovrappongono. Tra questi c’è anche il Covid, che continua a circolare autonomamente e che non abbiamo ancora del tutto archiviato".

A proposito di Covid...è un virus che quindi ritroveremo anche questo inverno, magari in nuove varianti?

"Sì, lo ritroveremo. L’effetto pandemico devastante è alle spalle, ma il virus continua ad adattarsi: è meno aggressivo, ma non per questo innocuo. Ogni settimana provoca ancora 20-30 decessi, soprattutto tra le persone più vulnerabili, se ne parla poco perché tutti desiderano dimenticare la pandemia, ma il Covid non è affatto sparito. Oggi può manifestarsi con forme lievi come mal di gola o faringite, ma in alcuni casi anche con quadri più pesanti.

È importante ribadire una cosa – specialmente per le persone fragili e gli anziani – il test Covid è ancora molto utile. Esiste un antivirale, il Paxlovid, che il medico di famiglia può prescrivere e che riduce il rischio di complicanze: è fondamentale ricordarlo".

Secondo lei, quali misure funzionano davvero per prevenire il contagio? E cosa possiamo fare, in concreto, per proteggerci?

"Funzionano le misure semplici, quelle che sembrano banali ma che fanno davvero la differenza. Il lavaggio accurato delle mani resta uno degli strumenti più efficaci e fare anche attenzione agli sbalzi termici improvvisi, perché dal caldo al freddo le nostre difese si abbassano per qualche minuto e i virus ne approfittano. È importante anche arieggiare gli ambienti poiché il caldo e l'umidità favoriscono la permanenza delle goccioline – i famosi droplets – che trasportano i virus. Sono piccoli accorgimenti ma molto efficaci, soprattutto nei momenti di maggiore picco".

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