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Cronache
Italia del '22 malinconica e impaurita dalla guerra: report Censis impietoso
(foto Lapresse)

Censis, secondo l'ultimo report il 61,1% degli italiani teme che scoppi un conflitto mondiale

Malinconica, agitata, sempre più povera, con la paura della guerra e ormai "erosa" dall'inflazione: l'Italia che emerge dal cinquantaseisimo rapporto Censis non è di certo delle più felici. Il ritratto di un Paese che "vive in uno stato di latenza", in una situazione sociale di crisi e difficoltà. "Il nostro Paese, nonostante lo stratificarsi di crisi e difficoltà, non regredisce grazie allo sforzo individuale, ma non matura", sottolinea l'istituto, osservando che "l'Italia non cresce abbastanza o non cresce affatto" e "la macchina amministrativa pubblica è andata fuori giri e così non sarà in grado di trainare la ripresa". 

Che cos'è il Censis

Il Censis svolge da oltre cinquant’anni una costante e articolata attività di ricerca, consulenza e assistenza tecnica in campo socio-economico. Tale attività si è sviluppata nel corso degli anni attraverso la realizzazione di studi sul sociale, l’economia e l’evoluzione territoriale, programmi d'intervento e iniziative culturali nei settori vitali della realtà sociale: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti economici, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza.

Censis: un italiano su quattro a rischio povertà o esclusione

Nel 2021 gli individui soggetti al rischio di povertà o di esclusione sociale sono pari al 25,4% della popolazione, ovvero oltre uno su quattro. Gli individui a rischio di povertà o esclusione sociale sono per il 41,2% residenti nel Mezzogiorno, a fronte del 21% nel Centro, del 17,1% nel Nord-Ovest e del 14,2% nel Nord-Est, per il 33,9% sono appartenenti a famiglie in cui il reddito principale è quello pensionistico, a fronte del 18,4% e del 22,4% appartenenti a famiglie con reddito principale da lavoro dipendente o da lavoro autonomo e per il 64,3% sono membri di famiglie che percepiscono altri redditi, dei quali 56,6% si qualifica anche come individuo a bassa intensità lavorativa.

Infine viene nuovamente superata la soglia del 40% nel caso di individui appartenenti a famiglie dove almeno un componente non è italiano ovvero il 42,2% o dove vivono tre o più minori ovvero il 41,6%. Nel 2021 le famiglie che vivono in condizione di povertà assoluta sono più di 1,9 milioni, il 7,5% del totale: un milione in più rispetto al 2019. 

Censis: l'aumento dei prezzi aumenta le disuguaglianze sociali 

Ma non solo povertà. Gli italiani temono la corsa dell'inflazione: oltre il 64% sta già mettendo mano ai risparmi per far fronte all'impatto dei rincari dei prezzi. La quasi totalità degli italiani, il 92,7%, è convinta che l'accelerata dell'inflazione durerà a lungo e che bisogna pensare subito a come difendersi. Il 76,4% pensa che non potrà contare su aumenti significativi delle entrate familiari nel prossimo anno, il 69,3% teme che nei prossimi mesi il proprio tenore di vita si abbasserà e la percentuale sale al 79,3% tra le persone che già detengono redditi bassi e ben il 64,4% sta ricorrendo ai risparmi per fronteggiare l'inflazione. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo, ricorda il Censis, è aumentato nel primo semestre del 2022 del 6,7% rispetto al primo semestre del 2021. Nello stesso periodo, le retribuzioni contrattuali del lavoro dipendente a tempo pieno sono aumentate solo dello 0,7%.

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