La 'Ndrangheta torna ad uccidere. Non succedeva dagli anni '90; è un segnale
Dopo 25 anni di "silenzio", arriva un omicidio firmato dall'Ndrangheta. "Esecuzione in stile mafioso" con due colpi in testa, esplosi con la vittima in ginocchio. La vittima - si legge sul Fatto Quotidiano - è “Joseph” (Giuseppe) Fedele, 60 anni, narcotrafficante di origini calabresi residente a Beausoleil, in Costa Azzurra, una sorta di uomo-cerniera tra il “milieu” del Var (la mafia locale) e le ’ndrine d’Oltralpe. “Vicino al clan Fargette”, gruppo malavitoso alleato a sua volta dei clan calabresi di Ventimiglia, non da ieri infastiditi dall ’esuberanza dei Pellegrino.
L'omicida - prosegue il Fatto - ha confessato, si tratta di Domenico Pellegrino, 23 anni, rampollo del clan di ’ndrangheta di Seminara che domina Bordighera. Ma le certezze su questo caso finiscono qui. L’improvvisa (e anomala) ammissione convince poco gli inquirenti. Soprattutto il presunto movente: un litigio nato dalla compravendita di un’auto. Il corpo di Fedele era stato abbandonato in un fosso a Ventimiglia il 22 settembre. Per il medico legale sul cadavere hanno infierito due armi diverse. Ecco perché per i carabinieri di Imperia e la Dda di Genova è plausibile “un movente legato alla droga”e “l’intervento di più persone”, almeno un terzo uomo.
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