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Cronache
Magazziniere Amazon muore d'infarto: ma il turno di lavoro non si ferma

Muore in un magazzino Amazon, i colleghi continuano a svolgere il turno di lavoro

L’ennesima morte sul lavoro che fa discutere. Ma questa volta indigna più del solito. Siamo negli Stati Uniti, a Colorado Springs, in un magazzino Amazon quando lo scorso 27 dicembre un dipendente ha un malore: si sente male, si accascia a terra e muore sul colpo. Un infarto fatale. Ma i responsabili, anziché soccorrerlo decidono di coprire la zone dove si trova il cadavere con dei cartoni. Il motivo? Evitare di sospendere l’attività lavorativa degli operai.

È questo il racconto di alcuni dei colleghi della vittima costernati dal comportamento dell'azienda, riportato dai media internazionali. Il colosso dell'e-commerce, guidato da Jeff Bezos, da parte sua ha cercato però di giustificarsi, negando che le scatole fossero utilizzate per isolare l’area: i responsabili in realtà si sono adoperati subito per fare in modo che nessuno si avvicinasse al corpo. Insomma, una questione di privacy e sicurezza. Ai lavoratori però qualcosa ha continuato non quadrare: anche chi è giunto nel magazzino per il turno successivo ha affermato di non essere stato avvisato di nulla e che il lavoro è continuato regolarmente mentre in azienda si attendeva l’arrivo del medico legale.

Lavoratore Amazon muore d'infarto, l'accusa dei dipendenti: "Noi costretti  a lavorare vicino al cadavere" 

“A nessuno avrebbe dovuto essere detto di lavorare a fianco di un cadavere, in particolare dopo averlo visto. Il turno diurno arriva alle 7 e non siamo mai stati informati finché non siamo arrivati sul posto. Nessun avviso prima di entrare nell’edificio. Nessun consulente in loco. Semplicemente un volantino pubblicato giorni dopo che ci informava su come ricevere consulenza sulla salute mentale”, ha detto un dipendente Amazon secondo quanto riporta il quotidiano The Guardian. Il colosso dell'e-commerce ha fatto sì che i dipendenti “camminassero letteralmente su un cadavere per farti guadagnare di più”, ha scritto su Reddit un membro dello staff anonimo della struttura.

“Quando sono arrivato alle 6 e mezza di questa mattina ho visto l’ambulanza del camion dei pompieri e il dipartimento di polizia ancora nella struttura”, ha raccontato un altro dipendente in un nuovo post. “Non sapendo perché fossero lì, siamo entrati tutti e abbiamo iniziato a lavorare. È stato allora che abbiamo scoperto da un dipendente del turno di notte (non della direzione) che qualcuno era morto e quella persona era ancora nella struttura”, ha continuato il post. “C’erano alcuni dipendenti che erano a meno di tre metri di distanza dal defunto (che era coperto) che lavoravano. Non posso nemmeno iniziare a dire quanto sono sconvolto e arrabbiato per la mancanza di rispetto per la vita umana da parte di Amazon e del nostro direttore generale Nick McKeen”, ha continuato la nota. “A nessuno avrebbe dovuto essere detto di lavorare accanto a un cadavere, in particolare dopo averlo visto. Nessun avviso prima di entrare nell’edificio. Nessun consulente in loco", ha concluso il lavoratore. 

Muore d'infarto in un magazzino Amazon, l'azienda: "I dipendenti sono stati informati" 

Da parte sua Amazon ha cercato di giustificarsi, smontando la ricostruzione dei lavoratori e tirando in ballo sicurezza e privacy. Un portavoce di Amazon ha smentito la dinamica, sottolineando come il gruppo abbia "seguito le procedure legali per queste situazioni. I dipendenti sono stati informati ufficialmente dell’accaduto solo una settimana dopo che si era verificato l’incidente".  “È molto avvilente vedere che un post sui social media di fatto scorretto sta oscurando questo tragico evento”, ha detto il portavoce. “Chiunque volesse prendersi assentarsi quel giorno era autorizzato a farlo. I servizi di supporto sono stati offerti a qualsiasi dipendente che ne avesse fatto richiesta”.

 

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