Cronache
Merkel? Solo una finta buona. La verità sui profughi
In questi giorni l'hanno dipinta come la paladina dei rifugiati. Ma la realtà è ben diversa. Mentre da un lato accoglie 500 mila lavoratori siriani, quasi tutti cristiani, dall'altra espelle gli immigrati balcanici che non le fanno comodo. Non è un caso: i lavoratori siriani sono quasi tutti qualificati e possono svolgere mestieri importanti in Germania: Tanti ingegneri, molti esperti di computer. Insomma, un esercito di manodopera qualificata che può fare anche molto comodo anche perché può svolgere professioni a basso costo.
Proprio per questo il vice della Merkel, Sigmar Gabriel, ha annunciato che la Germania è pronta ad accogliere mezzo milione di profughi siriani e iracheni. E proprio per questo la cancelliera è stata dipinta negli ultimi giorni come una protettrice dei profughi, una vera e propria eroina dei migranti. Ma come spesso accade, la verità ha due facce. Dietro quella bella, patinata e idilliaca ce n'è una molto meno accogliente e tollerante.
La Merkel, infatti, da una parta tende la mano per abbracciare i siriani e dall'altra indica la strada dell'uscita a 95 mila immigrati provenienti dall'area balcanica. Il tutto perché non servono. Decine di migliaia di kossovari, serbi, bosniaci e albanesi non sono più ben accetti a Berlino e dintorni. Tutti caduti in disgrazia perché a loro manca lo status di rifugiati. Insomma, non hanno una guerra in patria e quindi la Germania non li vuole. Un segno evidente di un'accoglienza selettiva che è lontana dall'aura di santità che si era emanata dalla figura di Frau Angela negli scorsi giorni.