Milano, aggressione a Ca' Granda: uomo colpisce una donna al volto e poi sniffa cocaina. VIDEO CHOC - Affaritaliani.it

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Milano, aggressione a Ca' Granda: uomo colpisce una donna al volto e poi sniffa cocaina. VIDEO CHOC

Un video girato la sera del 30 giugno in via Ca' Granda documenta un'aggressione seguita da consumo di droga in strada. Le immagini, diffuse sui social, rilanciano il dibattito sulla sicurezza nei quartieri residenziali

di Gabriele Parpiglia

Emergenza sicurezza a Milano, ecco quello che succede davvero nelle nostre strade

Milano, la città che non si ferma mai: quella delle sfilate, dei grattacieli, del business che corre. Ma Milano è anche quella dove, la sera del 30 giugno verso le 23:17, in una via apparentemente normale di Ca' Granda, succede quello che vediamo nel video e non è una scena da film. È quello che può capitare sotto casa nostra, mentre torniamo dal lavoro o mentre mettiamo a dormire i bambini.

La scena di violenza 

Via residenziale, auto parcheggiate, palazzi che sembrano quelli di qualsiasi quartiere milanese; un uomo in maglietta e pantaloncini bianchi litiga con una donna. Secondo la testimonianza raccolta da chi ha ripreso la scena, tutto è iniziato quando la donna ha alzato la voce. Lei ha afferrato l’uomo per il braccio più volte, gridandogli di lasciarla stare: "quando sono nervosa devo sbollire", urlava, visibilmente scossa. Poi gli ha chiesto di restituirle il suo bancomat, ma lui ha negato di averlo e ha iniziato a insultarla. La ragazza ripeteva sempre la stessa frase, come un mantra, probabilmente sotto shock. L’uomo, fuori controllo, le ha urlato che per colpa sua finirà in carcere. La situazione degenera rapidamente: l’uomo afferra la donna per un braccio, le urla in faccia, e quando lei tenta di divincolarsi, lui perde completamente il controllo e la colpisce al volto, con violenza. Alcuni ragazzi assistono alla scena e intervengono subito. Si mettono in mezzo, proteggono la donna, che ripete in stato confusionale sempre le stesse frasi.

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Dopo la violenza, l'uomo si mette a sniffare cocaina 

Mentre tutti aspettano l’arrivo della polizia, succede l’inimmaginabile: l’uomo, ancora lì, tira fuori una bustina e sniffa cocaina davanti a tutti, come se fosse normale. Quando uno dei presenti gli chiede: “Ma ti rendi conto?”, lui risponde con un ghigno: "Ho già fatto cinque anni, ormai non mi frega più niente". Poi si allontana, (forse per sempre, forse no), girando l’angolo opposto a dove era andata la ragazza. I ragazzi lo hanno seguito, ma non è chiaro se le forze dell’ordine siano mai arrivate. Probabilmente se ne sono andati tutti: la strada, poco dopo, era tornata al silenzio. Ma l’eco delle sue parole resta e con essa, una domanda.

Il problema vero

Ca’ Granda non è una periferia dimenticata, è un quartiere di Zona 2, tra Bicocca e Maggiolina, abitato da famiglie, studenti, lavoratori, ma è qui che la violenza ha preso forma, in strada, sotto gli occhi di tutti e il punto non è solo che certe cose succedano: è l’atteggiamento di chi le compie. La totale indifferenza. La sensazione che la legge sia ormai un’opinione, non un deterrente. Secondo il più recente report del Ministero dell’Interno, la città metropolitana di Milano ha registrato oltre 6.800 denunce per maltrattamenti in famiglia nel 2023. E, sempre a Milano, sono state elevate più di 3.000 sanzioni amministrative per uso personale di stupefacenti nel 2023, spesso in contesti pubblici. Numeri che fotografano una città dove certe dinamiche non sono più eccezioni, ma rischio quotidiano.

E se nessuno fosse intervenuto?

Questa volta c’erano dei ragazzi, questa volta qualcuno si è messo in mezzo. Ma cosa sarebbe successo se quella strada fosse stata deserta? Se quella donna fosse rimasta sola con un uomo che dichiarava apertamente di non avere più nulla da perdere? Milano può essere una città sicura, ma deve volerlo davvero: non basta mettere i riflettori sul centro e lasciare le zone residenziali ai margini. La sicurezza non può essere un privilegio di chi abita in Porta Nuova. Deve essere una garanzia anche per chi vive in via Ca' Granda e non solo. Servono pattuglie vere, controlli costanti, investimenti nel presidio di quartiere. Serve far capire – con atti concreti – che in questa città certe cose non si fanno e non si devono fare. Perché una donna possa camminare per strada senza paura. Perché un bambino non debba vedere un uomo sniffare in piena notte. Perché Milano resti la città del futuro, e non si arrenda a diventare quella dell’abbandono.

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