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Cronache
Navigator, dovevano trovare posti di lavoro. Ora saranno loro i disoccupati
Foto: LaPresse

Navigator, dovevano trovare posti di lavoro. Ora saranno loro i disoccupati

Da salvatori della patria a disoccupati. L'emergenza Coronavirus si è abbattuta anche sui 2700 Navigator. Dovevano aiutare migliaia di persone con il Reddito di Cittadinanza a trovare un lavoro ma, complice anche la pandemia, la loro missione è fallita e con tutta probabilità i loro contratti non saranno rinnovati alla scadenza di fine aprile. Nel disegno di legge di Bilancio, che fissa spese ed entrate dello Stato nel prossimo anno, - si legge sul Corriere della Sera - soldi non ce ne sono. L’articolo 55 prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro per Anpal servizi, l’Agenzia per le politiche attive che li gestisce. Ma quei soldi servono per altre attività. E anche se fossero utilizzati per loro, basterebbero per prolungare il contratto fino a fine 2021 solo per 500 di loro. Uno su sei. Altro che posto fisso per tutti. Dal ministero del Lavoro dicono che una soluzione si troverà, magari con i soldi del Recovery Fund.

Ma il vero problema è che nessuno può difenderli mettendo sul tavolo i risultati del loro lavoro. Perché, - prosegue il Corriere - semplicemente, i risultati del loro lavoro non si conoscono. Anpal non dice e non sa quanti di quei posti di lavoro nuovi sono stati trovati grazie ai navigator oppure per altri canali. In un Paese dove, dice l’Istat, quattro giovani su dieci il posto lo trovano grazie alla segnalazione di parenti, amici o conoscenti. C’è anche chi sostiene che quel dato sarebbe prossimo allo zero, perché sono le stesse convenzioni con le Regioni a stabilire che il contatto con le aziende deve essere creato dai centri per l’impiego, i vecchi uffici collocamento, e che il navigator deve limitarsi al supporto.

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