Cronache
Omicidio operatore 118, "Nessuno stalker che mi perseguitava". Parla l'amica



La donna che era con la vittima quella sera nega la relazione amorosa: "Eravamo solo amici. Massimo c'era sempre quando avevo bisogno di aiuto"
Omicidio operatore 118, "Nessuno stalker mi perseguitava". L'amica
Il giallo dell'omicidio di Torino si infittisce sempre di più, dopo la dichiarazione dell'amica di Massimo Melis, l'uomo di 52 anni operatore della croce verde ucciso con un colpo di pistola alla tempia nella notte di Halloween. "Adesso lui non c’è più e il mio unico obiettivo nella vita è trovare il colpevole" afferma alla Stampa Patrizia, ancora sotto choc. Lo conoscevo da tempo,aveva un cuore immenso, non aveva problemi con nessuno. Gli volevo bene, ma non eravamo fidanzati. Lo ripeto non eravamo fidanzati. Non c’era tra noi un legame sentimentale. Era un amico fidato. Lui c’era sempre per me. Quando avevo bisogno pensava a tutto, mi aiutava sempre,in ogni occasione".
L'amica che era con lui quella sera esclude anche la pista dello stalker che la perseguitava. "Nessuno mi dava fastidio, - spiega la donna alla Stampa - come è stato detto. E poi ho quarant’anni non avrei mai dato retta a un sessantenne. Di certo io e Massimo non convivevamo e al momento non ho nessuna relazione. Massimo era tutt o per me.Un amico insostituibile. E adesso non c’è più. Di lui mi sono rimasti solo i messaggi sul telefonino".